Durante i miei 28 mesi da Sindaco studiai quotidianamente le evidenze scientifiche e l’aumento in intensità e frequenza degli eventi climatici estremi già in atto in tutto il mondo, che comportano la necessità ineludibile di perseguire una completa de-carbonizzazione energetica.
Un imperativo da cui nessun sindaco e nessun governo responsabile può esimersi.
Con la mia Giunta, promossi e partecipai alla maratona Keep Clean & Run, un’iniziativa di sensibilizzazione e mobilitazione contro il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti in natura. Ma non pronunciammo solo parole.
Ci impegnammo in progetti innovativi per Roma.
Ho ripetutamente insistito affinché il sistema impiantistico di proprietà della Regione Lazio venisse riparato e reso più efficiente con un investimento dell’ACEA, una società quotata in borsa con un bilancio di quasi 5 miliardi all’anno, in modo da non gravare sulle tasse dei cittadini.
ACEA si era resa disponibile ma ogni tentativo si è arenò sulle scrivanie della burocrazia della Regione Lazio. La cura dell’ambiente e la salute umana sono strettamente interconnesse e reciprocamente influenzate.
Global Warming, inquinamento, perdita di biodiversità, sono pericoli attuali e crescenti, che hanno un influsso diretto sia sulle condizioni climatiche, in termini di incremento di disastri naturali, sia in quelle di salute, in termini di aumento della patologie cardiovascolari, oncologiche e di salute mentale.
Dal 2013 a fine 2015 portai la percentuale di raccolta differenziata da poco più del 25% al 41,2% (Bilancio AMA 2015), elemento determinante per la mia visione: il progetto Eco distretti.
Il piano industriale previsto dalla delibera 52/2015 prevedeva la realizzazione di 4 Ecodistretti, ciascuno con una potenzialità di circa 400.000 tonnellate anno ed un investimento complessivo di circa 200 milioni di euro ottenendo, grazie all’effetto combinato di riduzione dei costi ed incremento dei ricavi da valorizzazione, una marginalità incrementale di circa 80 milioni di euro per anno dalla loro entrata in esercizio a regime.
Il progetto Ecodistretti non è stato solo raccontato con slides e presentazioni: venne anche avviato. Ad Aprile 2015, abbiamo presentato l’istanza autorizzativa per realizzare un impianto di compostaggio con digestione anaerobica dei rifiuti organici. Con esso si possono trasformare i rifiuti organici delle nostre tavole e dei ristoranti in gas e quindi produrre ricchezza. Tutto venne fermato nel Novembre 2015 ma i progetti e le fonti di finanziamento esistono ancora.
Possiamo davvero cambiare le cose. È necessario che ciascuno di noi metta in campo la cura per la propria città, il proprio paese, l’amore per la bellezza e per la terra. Dobbiamo farlo per chi ci ha lasciato in eredità questo mondo, chiedendo di prendercene cura, dobbiamo farlo per i figli e i nipoti a cui a nostra volta lasceremo il compito di continuare quello che abbiamo iniziato