4 febbraio, 2025

OsservaSalute

Questa mattina ho partecipato all’iniziativa “OsservaSalute”, lanciata a Bruxelles a fine 2023 con il patrocinio della Regione Lazio.

Questa Conferenza, promossa dall’eurodeputato Dario Tamburrano , si inserisce nel progetto e mira a valorizzare le esperienze virtuose in ambito sanitario territoriale. Durante l’evento, esperti del settore, rappresentanti istituzionali e associazioni hanno discusso sulla qualità dei servizi sanitari locali e hanno presentato proposte operative. L’obiettivo è promuovere un dialogo europeo sulle politiche sanitarie, favorendo modelli efficaci e interventi concreti a beneficio dei cittadini.

Tra le sfide più urgenti che il nostro Servizio Sanitario Nazionale deve affrontare vi è il drammatico problema delle liste d’attesa, che compromette l’accesso equo alle cure. Non possiamo accettare di tornare alla situazione precedente al 1978, quando l’assistenza sanitaria dipendeva dalle risorse economiche di ciascuno, creando una divisione inaccettabile tra chi può permettersi cure tempestive e chi no.

Per fare un esempio concreto, quando decisi di candidarmi alle elezioni, tornai a Roma dagli Stati Uniti e conobbi una donna affetta da un tumore alla mammella in stato avanzato. Era maggio 2024 e aveva bisogno di esami urgenti di controllo, ma la sua prenotazione era fissata sei mesi dopo a Isernia. Lei stessa pensava che Isernia fosse il nome di un ospedale a Roma, mentre evidentemente si trattava di un’altra città. Mi attivai per aiutarla, ma non può e non deve essere questo il metodo con cui si garantisce il diritto alla salute. È nostro dovere, come rappresentanti istituzionali, trovare soluzioni strutturali a questa emergenza. A maggio 2024 è stato annunciato un decreto-legge proprio per affrontare il problema delle liste d’attesa, ma nonostante l’urgenza ancora oggi mancano i decreti attuativi. Il ministro Schillaci aveva assicurato che tutto sarebbe stato operativo entro febbraio 2025, eppure siamo il 4 febbraio 2025 e il testo è ancora fermo alla Conferenza Stato-Regioni. Questo ritardo è gravissimo: garantire tempi certi e accesso equo alle cure deve essere una priorità assoluta nell’agenda politica europea e nazionale.