La politica della normalità

È quello a cui ho pensato leggendo questa notizia. Opportunamente “nascosta” nelle pagine locali. Provo a illustrarla.

Discarica mlagrotta Roma

Un soggetto privato gestisce dal 1963 al 2013 la #discarica più grande d’Europa. Essa, su indicazione dell’Unione Europea deve essere assolutamente chiusa nel 2007 e la sua copertura, in base alle norme italiane, deve essere realizzata dall’imprenditore privato (che, in questo caso, ha incassato i profitti per 50 anni).
La discarica non viene chiusa per altri 6 anni nonostante la sanzione europea sia di 250.000 euro al giorno. Il 30 settembre 2013 il Sindaco di #Roma chiude la discarica e, per legge, l’imprenditore privato deve iniziare la sua copertura in 4 strati: uno strato superficiale spesso 1 metro che favorisca la sviluppo delle specie vegetali; un secondo strato di materiale granulare drenante; uno strato minerale di 50 cm e infine uno strato di ulteriore materiale drenante. Nei 9 anni successivi niente di tutto questo viene eseguito.
Le istituzioni cosa fanno? Fanno quello che racconta Fabrizio De Andrè (ma nascondendolo nelle pagine locali):

“Prima pagina, venti notizie
Ventuno ingiustizie e lo Stato che fa
Si costerna, s’indigna, s’impegna
Poi getta la spugna con gran dignità”


Invece di obbligare l’imprenditore privato a seguire le norme, stanziano 250 milioni di denaro pubblico, cioè delle tasse dei cittadini che hanno subito il danno e non dell’imprenditore che ha percepito il profitto. Tutti esultano e aggiungono che poi, in futuro, pretenderanno che il denaro venga rimborsato allo Stato dall’imprenditore privato (che ha 95 anni e immagino sia assai soddisfatto di questa decisione concordata da tutte le Istituzioni). C’è da riflettere.

Ignazio Marino

trovate l’articolo su La Repubblica

Autore dell'articolo: Ignazio Marino