Roma oggi dedica un parco al piccolo Nicholas Green

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Oggi, in via Odoardo Giove, abbiamo intitolato un parco al piccolo Nicholas Green, il bambino statunitense che a soli sette anni venne colpito da un proiettile nel corso di un tentativo di rapina mentre era in vacanza in Italia con la sua famiglia e di cui la madre e il padre decisero di donare tutti gli organi.

Nicholas è tornato oggi a Roma e questo parco lo abbraccia. Il Comune vuole mantenere vivo questo ricordo, con l’impegno per tutti i bambini che giocheranno qui di mantenerlo bello per onorare i concetti più importanti della nostra società: vita, amore e pace.

Ho passato trent’anni della mia vita a operare nel settore dei trapianti e posso dire che è un tipo di operazione bellissima, perché dona nuovamente una vita felice. Uscire dalla sala operatoria con una famiglia che torna a sorridere è la gioia più grande del mondo.

In Italia vent’anni fa la cultura della donazione degli organi non era così sviluppata e il gesto straordinario della famiglia di Nicholas che decise di aiutare altre sette vite è stato determinante per il pensiero del nostro Paese.

C’è ancora molto, però, che dobbiamo fare. Ma a Roma una cosa è già possibile: da quest’anno chiunque farà la carta d’identità potrà decidere se essere un donatore oppure no. Si tratta di una riflessione importante da fare quando si sta bene, perché serve a salvare tante vite.

Sulla targa dedicata a Nicholas c’è scritto “Nicholas Green vittima di violenza e donatore di vita”, perché è questo che lui ha fatto: ha donato la vita.

Vogliamo continuare ad impegnarsi per informare e sensibilizzare le cittadine e i cittadini, per Nicholas e per le tante vite che si possono salvare.

Ricordo che l’11 ottobre è la Giornata Europea per la donazione degli organi e a Roma saranno organizzate molte iniziative. 

Autore dell'articolo: Ignazio Marino