Si scrive acqua e si legge democrazia
Nel 2011, il 12 e 13 giugno, 26 milioni di donne e uomini hanno votato per l’affermazione dell’acqua come bene comune e diritto umano universale e per la sua gestione partecipativa e senza logiche di profitto. Le stesse persone hanno votato anche la difesa dei servizi pubblici locali dalle strategie di privatizzazione: una grande e diffusa partecipazione popolare, che si è espressa in ogni territorio, dimostrando la grande vitalità democratica di una società in movimento e la capacità di attivare un nuovo rapporto tra cittadini e Stato attraverso la politica.
Rivendico orgogliosamente di essere stato tra i firmatari che hanno promosso quel referendum. Ho firmato contro la privatizzazione, perchè l'acqua come l'aria è essenziale per ogni essere vivente e non può essere sottoposta a logiche di mercato. Tante realtà territoriali che si erano spinte per una gestione privata sono tornate indietro.
Penso a Parigi che, dopo 25 anni di gestione privata, dal primo gennaio 2010, è tornata al 100% in mano al Comune. Inoltre penso a Berlino, Buenos Aires, Atlanta, Johannesburg: privatizzazioni fallite con un ritorno al pubblico. L’elenco potrebbe continuare... Per questo accolgo l'appello del circolo "Chico Mendez" di Europa Verde - Empoli che invita a partecipare al referendum comunale del 9 novembre 2025 per l’abrogazione della delibera con cui il Comune di Empoli ha aderito al progetto di Multiutility Toscana, con la relativa quotazione in borsa, e a votare convintamente SI.
Perché sui beni comuni non si può e non si devono fare profitti!
