11 maggio - Consiglio Federale Europa Verdi
In politica, si può scegliere di puntare solo a vincere le elezioni o guidare il cambiamento.
Oggi, al Consiglio Federale di Europa Verde, ho scelto di ribadire da che parte stiamo: quella del futuro, delle nuove generazioni, del pianeta.
Un futuro che non si costruisce ordinando caccia bombardieri, mentre mancano i ventilatori in rianimazione e la lista d’attesa per una mammografia supera gli 8 mesi.
Un futuro che non ha bisogno, a Roma, di un inceneritore che brucia 600.000 tonnellate, ma di una visione ecologista e pacifista, chiara e radicale.
Non possiamo restare in silenzio. Né di fronte a chi vuole un’Europa che prepara la guerra, né davanti a chi ha dimenticato cosa significhi davvero essere di sinistra.
“C’è fermento”, così si concludeva Mediterraneo, un vecchio film della mia generazione.
E allora noi dobbiamo essere l’elemento positivo di quel fermento.