La verità in 54 pagine di sentenza
Le motivazioni della sentenza che mi assolve inequivocabilmente da ogni accusa fanno giustizia di ogni insinuazione sulla mia onestà e sulla mia onorabilità. Restano, incancellabili, le campagne denigratorie, le aggressioni mediatiche, e soprattutto il delitto politico che su quella campagna e su quella aggressione ha fatto leva per realizzarsi. Un delitto che ha avuto come vittima principale non la mia persona, ma Roma, il suo percorso di risanamento, e il lavoro di tante donne e uomini che mi avevano accompagnato nell'impegno di cambiare la nostra Capitale, tanti tecnici e professionisti, e molti giovani e validi dirigenti di municipio. Persone in gamba, che lavoravano con passione e che sono stati spazzati via dalla sete di potere di alcuni "politici" di professione, mi auguro solo incidentalmente, in sintonia con i poteri e sottopoteri che da decenni strangolano Roma e ne soffocano ogni tentativo di rinascita.