A Losanna per presentare la candidatura di Roma alle Olimpiadi 2024

Questa mattina ho partecipato alla riunione del Comitato Olimpico Internazionale a Losanna per presentare la candidatura di Roma alle Olimpiadi 2024.

Un’incontro che mi ha permesso di raccontare come Roma sia la sola città al mondo capace di coniugare splendidamente la sua storia con la contemporaneità, la cultura con l’innovazione in una rappresentazione evocativa di grande impatto.

Ho ricordato le Olimpiadi del 1960 che sono il simbolo del boom economico, della prosperità e della crescita che ha positivamente travolto l’Italia e l’Europa intera, usciti dalla tragedia del conflitto mondiale.

Dalle Olimpiadi di Roma del 1960 a quelle che chiediamo di organizzare e ospitare del 2024 c’è una distanza temporale di 64 anni.

Il mondo è radicalmente cambiato: quelli del 1960 sono universalmente ricordati come i primi Giochi della televisione. Le immagini degli atleti e delle vittorie, della gioia e delle sofferenze degli atleti riuscivano, per la prima volta, ad essere contemporaneamente sotto gli occhi di milioni di persone.

Le Olimpiadi del 2024 saranno le Olimpiadi dei social media, quelle in cui le migliaia di immagini inviate dalle reti televisive verranno fatte rimbalzare nella rete da ciascuno con mille tonalità e personalità diverse e miliardi di persone racconteranno reciprocamente le “loro” Olimpiadi.

Siamo insomma di fronte ad un altro passaggio epocale, la cui portata è già comprensibile. Questo per sottolineare la grande modernità della nostra proposta.

Non ci saranno cattedrali nel deserto nel 2024, opere inutili, offese al nostro Patrimonio. Ci sarà sempre il racconto di una città sorretta dal suo passato e protesa verso il futuro.

A Roma, oggi e per le future Olimpiadi, si rigenera, si consolida e si riqualifica, per quanto possibile, ciò che è già costruito.

Sappiamo bene le Olimpiadi sono il più grande evento sportivo del pianeta e Roma si candida anche perché ha sempre dimostrato, nel tempo, la sua capacità di organizzare e gestire grandi e grandissimi eventi.

Penso a quello più recente, dell’aprile 2014: la doppia canonizzazione di Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo II. Un evento planetario con oltre 5 milioni di pellegrini e turisti che sono arrivati nella nostra città nel giro di una settimana. Ha funzionato tutto alla perfezione, tanto da incassare i complimenti entusiasti di Papa Francesco.

Roma è pronta per queste sfide e si candida al 2024 per costruire la città del futuro, la Roma del 2025.

Vogliamo fare le cose per bene, con sobrietà e senza sprechi.

Una sfida che dobbiamo affrontare con lo spirito olimpico e paraolimpico: il fair play olimpico. Che significa, appunto, rispetto delle regole e degli altri, significa competizione appassionata e leale.

Le regole dello sport incontrano i valori della vita, le Olimpiadi come rappresentazione dei valori di una città con un forte senso civico.

Tante le cose da fare per il 2024, affinché Roma, città accogliente, efficiente e sostenibile, diventi il sogno, realizzato, di tutti quelli che arriveranno qui per l’avventura olimpica.

Autore dell'articolo: Ignazio Marino