Social Media Week a Roma, il futuro passa dall’innovazione

È stato per me un grandissimo onore dare il benvenuto e inaugurare questa mattina la Social Media Week, a Roma da oggi al 26 settembre. Un evento planetario che si svolge contemporaneamente in 12 città del mondo. Londra, Berlino, Johannesburg, Los Angeles, San Paolo, Sydney, Toronto, Mumbai, Miami, Rotterdam, Chicago e Roma, insieme e sempre connessi per parlare di futuro e innovazione.

Come cittadini utenti, il nostro ruolo è quello di riempire la rete, di dare sostanza alla “rivoluzione liquida”. Ma, il compito delle istituzioni è quello di creare opportunità e infrastrutture.

Lo scrivo da amministratore di una città complessa come Roma in cui abbiamo, per fortuna, la definitiva consapevolezza del fondamentale ruolo di internet nella pubblica amministrazione. È un capitolo determinante, è la madre di tutte le innovazioni.

Perché la modernizzazione della pubblica amministrazione passa proprio dall’innovazione tecnologica, richiede importanti investimenti e conoscenze specifiche. E perché innovazioni, apparentemente semplici ed economiche, possono cambiare il nostro vivere quotidiano, migliorando la qualità della vita delle persone.

Penso, ad esempio, alla mobilità cittadina: siamo assediati dal traffico, a Roma si sprecano 135 milioni di ore a causa delle strade bloccate dalle auto, dai parcheggi impossibili. Oggi, grazie alla promozione del car sharing – pubblico e privato – siamo riusciti a invertire questa tendenza. Si tratta di un servizio che funziona attraverso una semplice applicazione su smartphone, una vera e propria rivoluzione che sta cambiando il volto della nostra città, come è già avvenuto in altre Capitali europee.

C’è, poi, un altro tema fondamentale: quello del rapporto con i cittadini. In questo campo,  soprattutto i social network, ci impongono di alzare il livello del dialogo.

Si tratta di una grande sfida per la Pubblica Amministrazione, una sfida che vogliamo affrontare e la Social Media Week rappresenta per tutti noi un’occasione per parlarne e per guardare insieme al futuro.

Autore dell'articolo: Ignazio Marino