BRUXELLES, 4 LUGLIO 2025 — La delegazione italiana dei Verdi al Parlamento Ue con Benedetta Scuderi, Cristina Guarda, Ignazio Marino e Leoluca Orlando, commenta la possibile classificazione del Ponte sullo Stretto come spesa militare.
"Il Ponte sullo Stretto in cambio dell'aumento della spesa militare, è questo lo scambio a perdere (per l'Italia) che il governo Meloni offre all'amministrazione Trump? Giustificare un'opera inutile e dannosa come 'infrastruttura strategica per la difesa' per farla rientrare nei parametri NATO, rappresenta l'ennesima forzatura. Così il Ponte diventa la foglia di fico dietro cui Salvini potrà nascondere il silenzio sull'aumento delle spese militari, a cui la Lega si oppone solo a parole."
"Ed è curioso — e inquietante — che si voglia spacciare il Ponte come asset per la difesa, quando già negli anni ottanta un documento militare lo definiva 'la soluzione più vulnerabile dal punto di vista difensivo': un’infrastruttura esposta ad attacchi da mare, cielo e terra, facilmente individuabile dai radar e con costi di difesa elevatissimi. Un bersaglio perfetto, non certo un presidio di sicurezza nazionale," aggiunge. "Noi non ci stiamo, al Mezzogiorno non serve questo ponte, ma trasporti funzionanti, reti idriche moderne, sanità e servizi sociali degni di questo nome," concludono le eurodeputate e gli eurodeputati.
]]>Migranti: Verdi italiani Eurocamera, battaglie di Lucano sono le nostre
Bruxelles, 2 lug. (LaPresse) - "Condividiamo appieno e facciamo nostra la riflessione del collega Mimmo Lucano: 'Certe battaglie non si finiscono mai di combattere'. È proprio vero, Mimmo, e le tue battaglie sono le nostre".
Così la delegazione italiana dei Verdi al Parlamento Ue con Benedetta Scuderi, Cristina Guarda, Ignazio Marino e Leoluca Orlando, dopo la notizia della dichiarazione di decadenza di Lucano da sindaco di Riace.
"Riace - aggiungono - è diventata negli anni la casa di chi crede davvero nell'inclusione e nella solidarietà, oltre che un simbolo di concreta speranza. Avanti al fianco di Mimmo, esempio di coraggio e umanità, sicuri che farà valere le sue ragioni con la determinazione di sempre nelle sedi competenti".
]]>Questa settimana, la drammatica situazione in Medio Oriente è stata ancora una volta al centro del dibattito al Parlamento Europeo. È stato ribadito che, indipendentemente dalla natura dei regimi in questione, l’uso indiscriminato della forza non è mai una soluzione accettabile.
Non si può tollerare che interi paesi, seppur non democratici, vengano bombardati senza distinzione, con gravi conseguenze per le popolazioni civili.
Una notizia positiva arriva dal settore della sanità: è stato finalmente concluso il bando di gara per lo studio sulla salute mentale degli adolescenti. Un progetto fondamentale che prenderà il via già da ottobre, con l’obiettivo di mettere a punto strategie concrete per il benessere psicologico dei più giovani.
]]>Ogni anno oltre 686.000 europei muoiono di diabete o per complicanze correlate. Una cifra impressionante, dietro cui si nascondono storie, famiglie, vite spezzate. E tantissime di queste morti sono evitabili.
Ieri ho avuto l’onore di aprire e moderare il simposio “Increasing Productivity, Competitiveness and Resilience by Tackling the Interplay Between Diabetes and Obesity”, organizzato insieme all’European Diabetes Forum.
Abbiamo affrontato il tema del diabete e dell’obesità come una vera e propria pandemia silenziosa, che minaccia la salute pubblica e la sostenibilità dei sistemi sanitari. Le priorità emerse: diagnosi precoce, accesso equo alle cure, empowerment dei pazienti, innovazione tecnologica e scientifica.
Grazie di cuore a tutti i partecipanti: esperti, decisori politici, operatori sanitari e rappresentanti dei pazienti. Un ringraziamento speciale a Olivé Várhelyi, Commissario europeo per la salute e il benessere animale, che ha così commentato l’evento:
“Diabete e obesità sono tra le principali sfide sanitarie pubbliche, strettamente collegate alle malattie cardiovascolari, che potrebbero ridurre l’aspettativa di vita nella UE fino a tre anni entro il 2050. Affrontando fattori di rischio come il fumo e il consumo di alimenti ultra-processati, possiamo ridurre anche l’incidenza di malattie croniche come il diabete. Per questo sto lavorando a un ambizioso Piano europeo per la salute cardiovascolare entro il 2025.”
Grazie Commissario Várhelyi per la visione e la leadership. Insieme possiamo trasformare i dati in azioni e le urgenze in politiche sanitarie efficaci al servizio dei cittadini europei.
]]>Questa settimana, a Strasburgo, il Medio Oriente è stato ancora al centro del dibattito nell’aula plenaria. L’Europa deve interrompere ogni fornitura di armamenti e ogni accordo commerciale con Israele finché non cesserà il fuoco nella Striscia di Gaza!
]]>Il 24 giugno interverrò da remoto al simposio internazionale “TIME SPACE EXISTENCE PRESENTS: INTERSECTIONS – Health, Environment, and Design”, organizzato dalla Facoltà di Architettura della Thomas Jefferson University di Philadelphia e dallo IUAV di Venezia, presso Palazzo Michiel del Brusà.
Questo simposio internazionale nasce da una collaborazione promossa grazie a fondi europei ottenuti durante il mio mandato come Executive Vice President della Thomas Jefferson University, della quale oggi sono Professore Emerito di Chirurgia.
Il tema che affronterà il simposio – l’intersezione tra salute, ambiente e design – è un tema centrale del nostro tempo. Da medico e da sindaco di Roma, ma anche da parlamentare europeo impegnato nelle commissioni Sanità e Ambiente, ho sempre creduto che le città del futuro debbano essere ripensate come motori di benessere, e non più come fonti di stress e diseguaglianza.
La collaborazione tra architetti, urbanisti, scienziati ambientali e professionisti della salute è oggi il nostro strumento più potente per affrontare sfide globali come il cambiamento climatico, l’inquinamento urbano, la salute mentale e la prevenzione delle malattie croniche. Una frase più delle altre rappresenta il nostro impegno: “Transforming our cities into engines of well-being rather than sources of stress and isolation is our common and urgent mandate.”
Ringrazio in particolare il prof. Edgar Stach, la professoressa DiSantis, la preside Klinkhammer e tutto il team di Jefferson per aver dato continuità e visione a questo dialogo tra saperi. Solo abbattendo i confini tra discipline diverse possiamo progettare città più sane, più eque e più resilienti.
Oggi ci troviamo di fronte a una tragedia che non possiamo più ignorare.
Dall’ottobre 2023, oltre 55.000 palestinesi uccisi, tra cui migliaia di bambini. Le infrastrutture civili, compresi gli ospedali, sono state distrutte, lasciando i sopravvissuti senza cibo, acqua e cure mediche.
Gaza è diventata il principale luogo di morte per i bambini nel mondo.
Non possiamo più limitarci a degli appelli. È giunto il momento di agire con fermezza.
Dobbiamo imporre sanzioni mirate, pesanti e durature, fino al cessare dei bombardamenti. Serve un embargo totale sulle armi contro il governo israeliano, responsabile di gravi violazioni del diritto internazionale umanitario. È necessario sospendere l’Accordo di associazione UE-Israele, come previsto in caso di violazione dei diritti umani.
Quanti anni – 77 dal 1948 – e quanti morti serviranno ancora per riconoscere lo Stato di Palestina?
Altro che telefonate come quella di Ursula von der Leyen: Netanyahu deve essere arrestato e processato per tutti i crimini contro l’umanità.
Ogni giorno di silenzio è un giorno di sangue, ingiustizia e vergogna.
La nostra responsabilità è chiara: fermare il genocidio, proteggere i civili, promuovere una pace giusta. Non con l’ambiguità. Con il coraggio.
]]>L'8 luglio scade il termine per partecipare alla consultazione pubblica per indicare le revisioni alla Direttiva 2003/87/CE (Direttiva EU ETS, Sistema di Scambio di Quote di Emissione dell'Unione Europea). Il sistema di scambio di quote di emissione dell'UE è uno strumento politico fondamentale per conseguire gli obiettivi climatici dell'Unione. Per il 2026 è previsto un riesame di alcuni degli elementi del sistema, che comprenderà una valutazione dell'eventuale necessità di politiche supplementari per conseguire tali obiettivi.
La consultazione della Commissione si concentra su diverse aree chiave oggetto di revisione, tra cui le emissioni del trasporto aereo e marittimo, la rilocalizzazione delle emissioni di carbonio, l'assorbimento delle emissioni di carbonio e, in particolare, la potenziale inclusione dell'incenerimento dei rifiuti urbani nell'ETS. Se questo avverrà, Roma, dotandosi di un nuovo inceneritore, dovrà pagare circa 60-120 milioni l'anno di tasse aggiuntive alla TARI a causa delle emissioni del nuovo impianto. Non ti sfuggirà quanto questo passaggio sia importante e quanto sia necessario che le persone lo conoscano.
Sarebbe importante rispondere al link qui di sotto riportato, chiedendo ad altre persone di farlo, fornendo contributi utili alla Commissione. T'invito quindi fornire il tuo parere, a diffondere il più possibile quest'opportunità. Per parte nostra, da sempre chiediamo un incontro pubblico per discuterne insieme con la cittadinanza e l'amministrazione comunale. Chi è artefice di questo scellerato progetto vuole semplicemente lucrare sulla gestione dei rifiuti, come fatto dal 1963 al 2013 con la discarica di Malagrotta, a vantaggio di un soggetto privato, disinteressandosi del pesantissimo impatto sull'ambiente e sulla salute umana, nonché delle censure espresse in maniera reiterata dalla Commissione UE all'epoca della discarica di Malagrotta nel quadro di una procedura di infrazione.
Con questa iniziativa imprenditoriale, oggi, si replicano le stesse dinamiche affaristiche della classe politica di allora. Da Sindaco di Roma, non solo ho chiuso la discarica di Malagrotta in 90 giorni ma in 28 mesi ho dimostrato che, con la volontà politica ed un'assennata organizzazione, si potesse in breve tempo triplicare il volume della raccolta differenziata. Siamo ancora in attesa che il Comune di Roma e il Governo Italiano rispondano alla lettera di censura della Commissione Petizioni del Parlamento europeo. Non ci si può accontentare (né i cittadini né l’Unione Europea) di un “oste che dichiara che il suo vino è buono” sulla base di poteri commissariali, peraltro attribuiti per risolvere la questione dei rifiuti nell’anno del Giubileo 2025.
Servono risposte che spieghino perché si possa immaginare di realizzare un inceneritore che produrrà 600.000 tonnellate di CO2 all’anno, proprio nel momento storico in cui l’Unione Europea ha indicato precisi obiettivi per il raggiungimento della neutralità climatica. Per questo è importante che tu faccia un clic qui:
Sabato scorso abbiamo parlato di Groenlandia, cambiamento climatico, autonomia dei popoli e sfide geopolitiche globali.
Lo abbiamo fatto con ospiti internazionali, voci autorevoli e tanta voglia di costruire un dialogo che guardi al futuro, insieme ad ognuno di voi.
Ecco, in breve, com'è andato l’evento “La Groenlandia al centro della geopolitica globale”.
]]>Inaccettabile, vergognoso e umiliante per tutti noi eletti nel Parlamento Europeo che la presidente della Commissione Europea, rappresentante di 450 milioni di cittadini europei, alzi il telefono per esprimere solidarietà a Benjamin Netanyahu, per il quale il procuratore della Corte Penale Internazionale ha richiesto un mandato d’arresto con l’accusa di crimini di guerra e crimini contro l’umanità.
È un fatto gravissimo, che squalifica ulteriormente Ursula von der Leyen. Non possiamo essere rappresentati (non uso il verbo “guidati” perché ella non è evidentemente in grado di guidare alcunché) da chi è incapace di promuovere un negoziato di pace e dialoga con orgoglio con un leader responsabile di decine di migliaia di morti civili, per esprimere vicinanza a chi bombarda per uccidere.
Il Parlamento Europeo dovrebbe avere la dignità e la determinazione di sfiduciare una persona che non sembra conoscere i valori dei diritti umani su cui si fonda l’Unione Europea.
]]>Questa settimana al Parlamento Europeo abbiamo lavorato intensamente ai 62 emendamenti che intendiamo presentare per migliorare il disegno di legge sulle biotecnologie.
Si tratta di un settore sempre più strategico, che può davvero fare la differenza nella prevenzione e nella cura di malattie che fino a poco tempo fa erano considerate inguaribili.
]]>Il mio viaggio in Groenlandia con una delegazione dei Greens/EFA è cominciato con una deviazione imprevista: il volo da Copenhagen a Nuuk è tornato indietro per “condizioni non sicure”. Eppure da Nuuk arrivavano solo foto con un po’ di nebbia. Mi è tornato in mente quando, negli anni ’90, atterravo su piste ghiacciate per portare in ospedale un fegato da trapiantare.
Di ritorno a Copenhagen, la Sirenetta e una cena di pesce ci hanno offerto una parentesi leggera. Ma il viaggio vero è iniziato nei dialoghi. Con Roccu, Reinier, Sergey, Majdouline abbiamo parlato della morte del Papa, dei matrimoni gay che ho celebrato nel 2014, delle reazioni del Vaticano, della maternità surrogata. Senza ruoli, solo persone. Posizioni anche diverse, ma sempre rispettose.
A Nuuk, tutto è estremo: la natura, il silenzio, le responsabilità. Ho visitato TUSASS, l’azienda che garantisce le telecomunicazioni anche nei ghiacci. Con migliaia di km di cavi sottomarini, la Groenlandia punta a diventare un corridoio digitale tra Europa e Asia. Un’infrastruttura pubblica, non spinta dal profitto.
Con il WWF abbiamo parlato del cambiamento climatico: l’Artico si scalda tre volte più in fretta del resto del mondo. Il ghiaccio si scioglie, il permafrost si disgrega, la fauna scompare. Navi, miniere, turismo minacciano un equilibrio fragile. Le conseguenze? Globali.
La Groenlandia è al centro di interessi strategici enormi. Gli USA sono presenti da sempre. La Cina investe, compra, lavora il pesce groenlandese. L’Europa, spesso, osserva. Qui “indipendenza” è progetto concreto: pesca (35% del PIL), risorse minerarie, alleanze. E oggi, sono gli USA a sembrare più affidabili.
La realtà è complessa. Il riscaldamento globale la rende più urgente. Le slitte galleggiano sull’acqua, i cani faticano. Chi pagherà il prezzo ambientale? Tutti noi.
Qui “sicurezza” significa anche difendere natura, cultura Inuit, tradizioni. Le parole di Trump – “Annetteremo la Groenlandia in un modo o nell’altro” – fanno paura. Ma spingono, finalmente, a far sentire la propria voce.
Ho camminato tra ghiacci e parole. Ho ascoltato. Mi sono fatto domande. E spero che, anche qui, il futuro non venga deciso altrove.
]]>Cosa sta accadendo davvero nell’Artico? Qual è il ruolo della Groenlandia in un mondo che cambia? E perché tutto questo ci riguarda da vicino?
Ne parleremo insieme durante un evento sul cambiamento climatico che ho il piacere di organizzare con il gruppo dei Greens/EFA, accogliendo Pipaluk Lynge-Rasmussen, parlamentare groenlandese, e altri importanti ospiti.
Discuteremo di cambiamento climatico, risorse strategiche, nuove rotte commerciali, di retorica trumpiana e del futuro di un popolo che chiede autonomia e rispetto.
Sabato 14 giugno | ore 16-19 | Europe Experience – David Sassoli, Piazza Venezia 6, Roma
Con traduzione simultanea inglese-italiano
Dalle 18:00 cocktail buffet per continuare la conversazione in modo informale.
Sarà un importante confronto su uno dei temi più urgenti e meno raccontati dell’agenda globale.
RSVP: ignazio.marino@europarl.europa.eu
Alcuni momenti dalla conferenza “Obesity, Digestive Diseases and Cancers”, svoltasi il 5 giugno, a cui ho avuto il piacere di partecipare.
Abbiamo affrontato dati allarmanti: 1 adulto su 6 nell’UE è obeso e oltre la metà è in sovrappeso. Ma oltre i numeri, abbiamo parlato delle disuguaglianze sociali che queste statistiche rivelano. Chi è più fragile è spesso anche più esposto alla malattia e ha meno accesso alle cure.
Ho sottolineato la necessità di politiche europee ambiziose, in grado di agire non solo sui comportamenti individuali, ma anche sulle cause strutturali della salute: contesto sociale, ambientale ed economico.
Grazie a tutti gli esperti per il confronto di alto livello. In Commissione SANT continueremo a impegnarci per una salute pubblica accessibile a tutte e tutti.
]]>Uno dei compiti che ho ricevuto in Europa è quello di membro della Commissione Bilancio: da subito lo ho interpretato come un dovere nel verificare il modo in cui si spendono i soldi pubblici.
E questa settimana voglio soffermarmi su un fatto che, all’apparenza, può sembrare marginale, ma che in realtà è fondamentale per il principio che mette in discussione: l’uso responsabile del denaro pubblico che proviene dalle tasse che tutti paghiamo.
Parliamo delle risorse dei cittadini europei, fondi che devono essere destinati al bene comune, non sprecati in spese superflue o difficilmente giustificabili.
Oggi ho partecipato alla conferenza "Obesity, Digestive Diseases and Cancers".
1 adulto su 6 nell’Unione Europea è obeso e oltre la metà della popolazione è in sovrappeso. Le malattie digestive colpiscono più di 300 milioni di europei e il costo annuo dell'obesità supera gli 80 miliardi di euro.
Dietro questi numeri si nascondono gravi disuguaglianze sociali: le fasce più fragili della popolazione sono le più colpite e il divario nell’accesso alle cure tra Stati membri è ancora troppo ampio.
Ho sottolineato che, insieme alla promozione di stili di vita sani, serve una strategia europea ambiziosa e multisettoriale che affronti le radici sociali, ambientali ed economiche del problema. È indispensabile una lotta politica contro le disuguaglianze sanitarie.
Il prossimo 25 settembre, durante l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, i leader globali si confronteranno su una nuova Dichiarazione Politica per la salute al 2030. L’Europa dovrà farsi trovare pronta.
Ringrazio gli esperti che hanno partecipato al panel per il confronto stimolante. Il nostro lavoro in Commissione SANT proseguirà in questa direzione: salute per tutti, senza eccezioni.
]]>Ho chiesto una rinnovata collaborazione tra Unione Europea e Regno Unito per garantire l’approvvigionamento dei farmaci, poiché in alcune aree del continente si denuncia una grave carenza.
La cooperazione tra Stati è essenziale per la salute pubblica. Per questo considero incomprensibile l’isolamento del Governo italiano, che – come Russia, Israele e Iran – non ha votato lo storico accordo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per affrontare insieme le future pandemie.
L’accesso equo ai vaccini, il rafforzamento delle terapie intensive, la trasparenza e la condivisione dei dati sanitari sono strumenti fondamentali per affrontare emergenze di scala globale.
]]>In qualità di relatore sul dossier EU strategy for the rights of persons with disabilities post-2024, ho ribadito il diritto alla vita indipendente.
Questo deve essere l'obiettivo di una politica di assistenza davvero sana ed efficace per le persone con disabilità. È inaccettabile che queste persone continuino a vivere in condizioni di isolamento, spesso causato dalle barriere architettoniche ancora presenti nelle nostre città.
È tempo di sanzionare le amministrazioni che non dispongono di un piano concreto per la rimozione degli ostacoli alla libera mobilità individuale.
]]>Ecco il mio intervento di stamane in Commissione Salute al Parlamento Europeo.
Ho sostenuto il diritto di tutti gli Stati membri ad accedere a terapie innovative, attuali e future, rese possibili dalle nuove tecnologie.
Ho richiesto trasparenza completa sui nuovi test clinici e la condivisione dei risultati, inclusi quelli negativi, che troppo spesso rimangono nascosti.
Ho concluso con una nota politica chiara: voglio una Commissione europea che operi su basi scientifiche, senza condizionamenti ideologici. Perché la salute ha bisogno di soluzioni concrete, non di bandiere di partito.
]]>Ho partecipato al programma Report, condotto da Sigfrido Ranucci e andato in onda il 1 giugno su Rai 3.
L'inchiesta di Giorgio Mottola ha chiarito come la scalata di Mediobanca — il salotto della finanza italiana — con il favore del Governo Meloni (attraverso la collocazione di quote pubbliche di Monte dei Paschi) da parte della holding Delfin della famiglia Del Vecchio e del gruppo di Francesco Gaetano Caltagirone, nasconda (neanche troppo) il vero obiettivo: conquistare la governance di Generali.
Quando pubblico e privato fanno affari insieme — e l'affare lo fa uno solo, il privato — è probabile che l’alleanza influenzi le scelte politiche. Se a questo si aggiunge il controllo de Il Messaggero, il principale quotidiano della Capitale, da parte delle stesse mani, il condizionamento mediatico e politico rischia di essere pervasivo.
La politica pubblica, invece, deve essere autonoma dai poteri finanziari: perché senza libertà non si può governare nell’esclusivo interesse pubblico.
]]>Questa mattina sono stato ospite di Tiziana Di Simone a #CaffèEuropa su Radio1 Rai.
Insieme agli studenti dei Licei Cavour e Talete di Roma, abbiamo parlato del conflitto a Gaza, di ambiente e del ruolo che può avere l’Unione Europea per le generazioni presenti e future.
Un dialogo fondamentale su pace, sostenibilità e responsabilità condivisa.
]]>Sono stato ospite di Next Generazione Europa, rubrica di Studio Aperto Mag dedicata all’Europa, che si interroga sul ruolo delle istituzioni europee nella tutela del patrimonio artistico e culturale italiano.
Ho risposto a 3 domande su Overtourism, sostenibilità ambientale e Green Deal, temi centrali per il futuro del nostro Paese e dell’Unione Europea.
Un’occasione preziosa per parlare di cultura, bellezza e responsabilità comune nella valorizzazione dell’Italia che verrà.
]]>"Il bambino che nasce in Italia è italiano". Parola di mamma, che va oltre il referendum. 5 SÌ, per cambiare l'Italia. Andiamo a votare.
]]>Ogni giorno, milioni di persone in Europa convivono con il diabete e l'obesità, due condizioni croniche che non solo compromettono la salute, ma anche la qualità della vita, l'autonomia e il benessere mentale. Le conseguenze? Sono enormi, per tutti: circa 240 miliardi di euro l'anno tra costi sanitari diretti e perdite associate.
Molte di queste sofferenze e spese si possono evitare con una prevenzione efficace, diagnosi tempestive e percorsi di cura integrati che mettano davvero al centro la persona.
Il 24 giugno sarò orgogliosamente parte di un evento che affronta questi temi cruciali, promosso insieme all'European Diabetes Forum: “Aumentare la produttività, la competitività e la resilienza affrontando l'interazione tra diabete e obesità”.
Parleremo di numeri, sì, ma soprattutto di storie, soluzioni concrete e diritti alla salute.
Lo faremo con un obiettivo chiaro: costruire un’Europa più giusta, sana e resiliente.
Potete partecipare anche voi registrandovi qui:
https://e.eventform.com?eid=YlN19uKPBtZm4YrhJx8hVejcev6YXvyKk-2
]]>Bisogna fermare la catastrofe umanitaria, ora!
]]>Con grande emozione, mi congratulo con Vic Vandenbroucke e Ryan D’Souza, i primi studenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore a conseguire la doppia laurea in Medicina e Chirurgia, frutto del programma congiunto con la Thomas Jefferson University di Philadelphia.
Questo innovativo percorso formativo, che ho avuto l’onore di contribuire a ideare e sviluppare, consente agli studenti di ottenere un titolo riconosciuto sia in Europa che negli Stati Uniti, aprendo loro le porte a una carriera medica globale. Sono i primi laureati in medicina e chirurgia che possono esercitare la professione nei 50 Stati USA, nei 27 Paesi dell’Unione Europea, oltre che in Canada e Inghilterra.
Il successo di Vic e Ryan rappresenta non solo un traguardo personale per loro, ma anche la realizzazione concreta di una visione condivisa tra due istituzioni accademiche d’eccellenza. Il loro impegno e la loro dedizione sono fonte di ispirazione per tutti noi.
Auguro a Vic e Ryan un futuro ricco di soddisfazioni professionali e personali.
Crimini di guerra a Gaza: è ora di agire.
Nel Parlamento Europeo, il nostro gruppo ha chiesto sanzioni immediate contro il governo israeliano.
L’uso della fame e della sete come arma, i bombardamenti indiscriminati, il bersaglio sui civili e la distruzione sistematica delle infrastrutture essenziali sono gravi violazioni del diritto internazionale.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu deve rispondere di quelli che costituiscono *crimini di guerra e contro l’umanità*.
Accogliamo con favore la decisione dell’UE di riesaminare l’Accordo di associazione con Israele, ma è *troppo poco e troppo tardi*. L’Europa deve fare di più.
Chiediamo la sospensione dell’accordo e un embargo sulle armi. *È ora di agire per fermare la catastrofe umanitaria in corso a Gaza*.
Dopo anni di ostilità e battaglie legali, oggi la decisione della Corte Costituzionale segna un passo avanti decisivo nel riconoscimento dei diritti delle famiglie omogenitoriali in Italia.
Per la prima volta, in modo chiaro e inequivocabile, viene affermato che entrambe le donne in una coppia omosessuale devono essere riconosciute come madri di un bambino nato all’estero tramite fecondazione in vitro (IVF), senza dover affrontare complessi procedimenti di adozione o iter giudiziari spesso discriminatori.
La Corte ha stabilito che il diritto del minore a vedere pienamente riconosciuti entrambi i suoi genitori prevale sulle visioni restrittive, e mette al centro proprio i diritti del minore e la sua stabilità affettiva e familiare. Un principio semplice ma fondamentale che rafforza il valore costituzionale della protezione dell’infanzia.
Si tratta di un momento che restituisce dignità a migliaia di coppie e ai loro figli. Un passo importante per un Paese un po’ più giusto, inclusivo, plurale. Un giorno da ricordare per chi si batte per i diritti e le libertà.
E non ho mai smesso di battermi per questo, da quel 18 ottobre del 2014 quando trascrissi in Campidoglio i matrimoni di 16 coppie dello stesso sesso celebrati all’estero, e per quello affrontai 3 gradi di giudizio.
]]>Sabato 24 maggio sarò a Copertino, in provincia di Lecce, per parlare di sanità pubblica europea, innovazione e futuro.
Alle 17 visiterò l’Ospedale di Copertino insieme a medici, infermieri e dirigenti ASL: un’occasione importante per ascoltare chi ogni giorno lavora sul campo e conoscere da vicino le sfide del nostro sistema sanitario.
A seguire, alle 18.30 nel Castello di Copertino, parteciperò a un incontro pubblico organizzato dalla Pro Loco “Fernando Verdesca” con il patrocinio della Provincia di Lecce. Parleremo del ruolo dell’Unione Europea nel rafforzare la sanità pubblica, ma anche di come l’intelligenza artificiale possa offrire nuove opportunità per la salute e i diritti delle persone.
Vi aspetto per un confronto aperto, concreto e appassionato.
]]>Ecco il video della splendida mattinata a Val Melaina. Grazie a tutte e a tutti voi per aver partecipato.
Puoi ancora inviarci le tue idee. Scrivi qui https://actionnetwork.org/forms/ti-ascolto
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Dopo tre anni di negoziati, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha approvato uno storico accordo per affrontare insieme le future pandemie: cooperazione tra Paesi, accesso equo a vaccini, rafforzamento delle terapie intensive, trasparenza e condivisione dei dati.
Eppure, l’Italia ha scelto di non votare a favore. Di non esserci. Di astenersi. Al pari di Paesi come Russia, Iran e Israele.
Un’astensione folle, se pensiamo alle promesse fatte durante il Covid. Promesse di non lasciare mai più nessuno solo. Di rafforzare la sanità pubblica. Di non dimenticare le immagini delle bare di Bergamo.
Forse è proprio quello il punto: le bare costano meno dei ventilatori in rianimazione, meno dei medici, meno dei letti in terapia intensiva. Le bare incidono meno sui conti del governo delle cure in rianimazione. E così oggi il governo italiano preferisce isolarsi, piuttosto che impegnarsi.
Ma la memoria di quello che abbiamo vissuto merita rispetto. E soprattutto merita scelte diverse.
]]>Domani, mercoledì 21 maggio, alle ore 9:00, avrò l’onore di aprire i lavori della seconda giornata del Clinical Trials Day 2025 a Roma, presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, con un intervento sul ruolo della nuova Commissione Salute Pubblica del Parlamento Europeo.
In questi mesi di lavoro a Bruxelles, ho avuto modo di confrontarmi a fondo con una delle sfide più complesse ma affascinanti della nostra epoca: costruire una legislazione efficace per favorire l’innovazione in campo medico, regolamentare in modo rigoroso e sicuro i dispositivi medici, e rafforzare la fiducia nei clinical trials, che sono il cuore della medicina del futuro.
La mia storia personale e professionale mi lega profondamente a questi temi. Ecco perché portare questa esperienza dentro le istituzioni europee è per me più di un dovere: è un impegno che sento ogni giorno, con medici, pazienti, ricercatori.
Potrò raccontare cosa stiamo facendo – e cosa possiamo ancora fare – per mettere davvero la salute delle persone al centro delle politiche europee.
]]>Con Valerio Zaratti, co-portavoce di Europa Verde - Verdi di Roma, e Alberto Campailla, sabato scorso ho fatto visita al Cantiere Sociale di Bastogi e al social market che Aurelio in Comune gestisce insieme a Nonna Roma.
Ho ascoltato tutti. Sono entrato nell’appartamento devastato di una persona tossicodipendente con la leucemia, ho parlato a lungo con un trapiantato di fegato che non ha molto tempo davanti, mi sono fermato con tre ragazzi che sgommavano sulla ruota posteriore di tre moto, ho visto i catenacci chiusi per proteggere la propria povertà da chi è ancora più povero di te.
Che dire, una forte chiamata sentirsi dire “abbiamo votato per te perché sappiamo che capisci la nostra sofferenza” e non mi hanno chiesto nulla, anzi mi hanno ringraziato per averli ascoltati e per essere entrato nelle loro case.
Il Consiglio del Municipio XIII ha votato all’unanimità un impegno forte: aprire un tavolo permanente con il Sindaco e creare un centro di costo dedicato a Bastogi nel bilancio comunale, riprendendo un modello già applicato in quartieri centrali.
A oggi, nulla di tutto questo è stato attuato, ma, con l'impegno di tutte e di tutti noi, può accadere, deve accadere. Io continuerò a fare la mia parte.
]]>Anche questa settimana l’agenda di Bruxelles è stata intensa, ma vorrei concentrarmi su un punto che ritengo di cruciale importanza: l’approvazione unanime, in Commissione Sanità, di uno studio che coinvolgerà i Paesi membri dell’Unione Europea (e non solo) sul tema della salute mentale degli adolescenti.
Non si tratta solo di un’iniziativa conoscitiva, ma di un primo passo verso una presa di coscienza collettiva. L’obiettivo è fornire ai governi strumenti concreti per agire, dimostrando che il mancato intervento su questi problemi comporta un costo elevatissimo — non solo umano, ma anche economico.
Lo studio stimerà, infatti, l’impatto sul PIL della trascuratezza della salute mentale giovanile e proporrà un impegno tangibile in termini di spesa pubblica. Immaginiamo, ad esempio, che almeno un punto percentuale della spesa sanitaria dovrebbe essere stabilmente destinato a questo ambito.
In un momento storico in cui si discute quasi esclusivamente di aumentare le spese militari, credo sia doveroso chiedere ai Paesi di investire con maggiore determinazione nella prevenzione del disagio mentale tra gli adolescenti. Perché è in gioco la coesione sociale, la sostenibilità dei nostri sistemi sanitari e, soprattutto, il futuro delle nostre comunità.
]]>Ma si vota? “Non per me signora - ho risposto. Per i 5 referendum sì”.
Sono tornato qui al Mercato di Val Melaina per raccontarvi quello che sto facendo al Parlamento europeo e per ascoltare le vostre idee. Il voto me l’avete già dato. Per le persone e per l’Europa. Pace, salute, ambiente e lavoro. Questo è l’impegno che ho preso con voi.
Questo è quello per cui mi batto in Italia e a Bruxelles.
Qual'è la tua proposta? Scrivilo qui Ti ascolto
]]>Con la scomparsa di José "Pepe" Mujica, il mondo perde una voce fuori dal coro, un uomo che ha saputo restituire alla politica una dimensione di autenticità, essenzialità, coraggio.
"Pepe" ha dimostrato che è possibile guidare un Paese rimanendo coerenti con i propri ideali. Ha rinunciato ai privilegi, ha fatto della sobrietà una scelta concreta, quotidiana, un vero atto politico. È stato un presidente, ma prima ancora un cittadino tra i cittadini.
Nel suo volto segnato, nei suoi discorsi semplici, profondi, c’era una visione autentica dell’essere umano e del senso della collettività. La sua vita ci ricorda che l’etica non è un orpello della politica, ma la sua spina dorsale.
Oggi lo saluto con rispetto profondo e un po’ di malinconia, ma anche con la certezza che un altro mondo è possibile.
]]>Ci vediamo sabato 17 maggio alle ore 10:00 al Mercato di Val Melaina a Roma.
Accedi alla pagina dedicata all’iniziativa, compila il modulo e mandaci le tue idee.
]]>In politica, si può scegliere di puntare solo a vincere le elezioni o guidare il cambiamento.
Oggi, al Consiglio Federale di Europa Verde, ho scelto di ribadire da che parte stiamo: quella del futuro, delle nuove generazioni, del pianeta.
Un futuro che non si costruisce ordinando caccia bombardieri, mentre mancano i ventilatori in rianimazione e la lista d’attesa per una mammografia supera gli 8 mesi.
Un futuro che non ha bisogno, a Roma, di un inceneritore che brucia 600.000 tonnellate, ma di una visione ecologista e pacifista, chiara e radicale.
Non possiamo restare in silenzio. Né di fronte a chi vuole un’Europa che prepara la guerra, né davanti a chi ha dimenticato cosa significhi davvero essere di sinistra.
“C’è fermento”, così si concludeva Mediterraneo, un vecchio film della mia generazione.
E allora noi dobbiamo essere l’elemento positivo di quel fermento.
]]>Da Sindaco di Roma, intervenni su uno dei luoghi storici, archeologici e architettonici più affascinanti e più abbandonati della città: Piazza Augusto Imperatore e il Mausoleo di Augusto. Erano luoghi lasciati da decenni al degrado, quasi delle discariche per sacchetti di plastica e piccoli rifiuti urbani.
Da un lato ottenni oltre 5 milioni di euro da donatori privati per il restauro del Mausoleo, dall’altro pubblicai la gara d’appalto per far partire i lavori di Piazza Augusto Imperatore. Recuperai le risorse economiche che la giunta Alemanno aveva cancellato, dimenticandosi del bimillenario della morte di Augusto che cadeva proprio nel 2014.
Lo si fece con il primo bilancio della giunta Marino, approvato nel luglio del 2014. Sei mesi dopo avevamo completato tutte le procedure per la gara e ad ottobre 2015, quando il Partito Democratico si recò dal notaio con i consiglieri della destra per farmi decadere, si era alla conclusione dell’iter per avviare i lavori.
Difficile per me capire la natura delle difficoltà che, dal mio allontanamento, bloccarono la procedura. A volte ho pensato, ma spero sia solo un pensiero sbagliato, che non essendoci le tradizionali mazzette da distribuire, avesse perduto di interesse.
OGGI HO UNA BELLISSIMA NOTIZIA! Poche ore fa sono riuscito a fotografare lo stato dei lavori e, sebbene con 10 anni di ritardo, essi sono quasi conclusi! Quasi 7 mila mq di piazza, di cui 1.600 alla quota archeologica (-5 metri) e 350 mq di pavimento originale recuperato e inserito nella piazza.
Un progetto che può esprimere l’idea del rapporto fra Antico e Moderno che Roma deve perseguire: non mondi separati, bensì l’Antico e il Contemporaneo insieme, da vivere nel quotidiano dei romani e dei turisti.
In quale altra città si può non solo pensare, ma realizzare una piazza che unisce in uno spazio unico l’architettura del XX secolo e quelle del primo secolo dopo Cristo?
]]>Una settimana negativa a Strasburgo. Da una parte, la smentita di quanto sostenuto dal Commissario Fitto, ovvero che i fondi di coesione non sarebbero stati utilizzati per gli armamenti; e invece, con una procedura d’urgenza, ne è stata cambiata la destinazione. Dall’altra, l’assurdità delle parole della presidente Ursula von der Leyen, secondo cui la guerra tra Russia e Ucraina starebbe terminando perché abbiamo ridotto l’acquisto di gas e petrolio dalla Russia.
]]>STRASBURGO, 8 MAG. 2025 - Le eurodeputate e gli eurodeputati della delegazione dei Verdi al Parlamento europeo commentano le recenti affermazioni del ministro Gilberto Pichetto Fratin, intervenuto in merito alla procedura d'infrazione europea nei confronti dell'Italia per il non corretto e incompleto recepimento della direttiva relativa alle emissioni industriali, relativa all'ex Ilva di Taranto.
"Sono allarmanti le parole del ministro Pichetto Fratin, che - proprio nel giorno dell'ennesimo, grave incidente dentro l'acciaieria - ha definito 'del tutto normale' il nuovo step della procedura d'infrazione della Commissione europea nei confronti dell'Italia, relativa all'ex Ilva. Come Verdi, chiediamo al governo di affrontare seriamente e immediatamente questa vicenda che si trascina da oltre dieci anni, con gravi conseguenze per la salute pubblica e l'ambiente. Di fronte alla chiara violazione delle norme comunitarie, abbiamo presentato due interrogazioni rivolte alla Commissione europea" dichiarano Cristina Guarda, Ignazio Marino, Leoluca Orlando e Benedetta Scuderi.
"Il governo Meloni vuole aspettare che la procedura d'infrazione proceda ancora, fino ad arrivare a salatissime multe per il nostro Paese, mentre si continuano a contare i morti? Chiediamo che l'Italia si uniformi quanto prima alla direttiva sulle emissioni industriali e alla recente direttiva sulla qualità dell'aria: non è possibile che nel decreto di gennaio, finalizzato a garantire la continuità produttiva del polo siderurgico, si faccia ancora riferimento ai vecchi valori limite sulle emissioni, fissati dal decreto 155/2010. Denunciamo, inoltre, la mancanza di trasparenza nella procedura di riesame dell'Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA). Sul sito del MASE, infatti, non sono stati pubblicati numerosi documenti, violando la Convenzione di Aarhus e le direttive europee in materia di accesso alle informazioni ambientali" concludono.
“L’impalcatura generale del bilancio pluriennale dell’Ue contiene punti che per noi sono positivi, come la scelta di mantenere i Fondi di Coesione per lo sviluppo delle aree interne ed un chiaro posizionamento contro un loro utilizzo per le spese di difesa, oltre ai passaggi in cui si valorizzano i progetti LIFE, nonchè Erasmus+ ed ESF per l’inclusione, e si evidenzia l’importanza della trasparenza e del controllo democratico da parte del Parlamento”. Così in una nota la delegazione italiana dei Verdi al Parlamento Ue con Benedetta Scuderi, Cristina Guarda, Ignazio Marino e Leoluca Orlando.
“Il testo, però, contiene altri punti sui quali non siamo d’accordo – proseguono -, come i 500 miliardi in dieci anni di gap per la Difesa: se da una parte si afferma che non si attingeranno interamente dal budget europeo, dall’altra permane l’assoluta incertezza sul perché di questa cifra, sulla provenienza di queste risorse e sulla loro esatta destinazione”.
“Condividiamo senza dubbio la forte richiesta del Parlamento di avere finanziamenti per l’innovazione, la digitalizzazione, la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici. Inoltre, riteniamo positivo che il PE condivida la necessità di investimenti massicci (800 miliardi all’anno) di natura pubblica e privata per l’innovazione e la decarbonizzazione della nostra economia, come richiesti dal report Draghi. È fondamentale che l’Europa si renda definitivamente conto di queste urgenze e inizi a investire in modo pieno e stabile in questi ambiti”, concludono.
]]>Oggi, durante la seduta plenaria "Sostegno dell'UE a favore di una pace equa, sostenibile e globale in Ucraina", sono intervenuto ribadendo la nostra forte posizione.
Ridurre le importazioni di petrolio russo da 12 a meno di 2 miliardi di euro non ha fermato la guerra né aiutato l’Ucraina. La Presidente Von der Leyen lo sa bene. Non possiamo considerarci soddisfatti quando il conflitto prosegue e la pace resta lontana.
Forse, la prossima volta, potrebbe dedicare qualche minuto in più a questo Parlamento per spiegare cosa sta realmente facendo. Magari con la stessa competenza e convinzione che impiega quando parla di armi.
]]>STRASBURGO, 7 MAGGIO 2025 – Ignazio Marino, eurodeputato del gruppo Verdi/ALE – Alleanza Verdi Sinistra (AVS), ha espresso critiche nette in merito alle priorità annunciate nell’aula dell’Europarlamento a Strasburgo dalla Presidenza della Commissione europea, focalizzate sull’interruzione delle importazioni di petrolio dalla Russia e sull’avvio di un piano di riarmo europeo.
“Ridurre le importazioni di petrolio russo da 12 a meno di 2 miliardi di euro non ha fermato la guerra né aiutato l’Ucraina. La Presidente lo sa bene. Impari dai propri errori e cambi finalmente posizione”, ha sottolineato Marino, definendo insufficienti e inefficaci le misure adottate finora. “Non possiamo considerarci soddisfatti quando il conflitto prosegue e la pace resta lontana”.
Il deputato ha inoltre criticato il piano da 800 miliardi per l’acquisto di armi, comprese le mine antiuomo, armi che “causano danni fisici e psicologici irreparabili e non rappresentano una via per la soluzione del conflitto”. “L’unica strada da seguire è quella della pace”, ha ribadito.
Marino è infine intervenuto sull’annuncio di Von der Leyen circa l’adesione dell’Ucraina all’Unione Europea, prima di lasciare irrispettosamente l’aula senza ascoltare i parlamentari: “Prima di andarsene – ha detto – ha affermato di lavorare duramente su questo dossier. Forse la prossima volta potrebbe dedicare qualche minuto in più a questo Parlamento per spiegare cosa sta realmente facendo. Magari con la stessa competenza e convinzione che impiega quando parla di armi”.
]]>Oggi sono intervenuto in plenaria a Strasburgo sul futuro della Groenlandia e il ruolo dell’Europa. Ho raccontato il mio recente viaggio in quella terra straordinaria, tra persone accoglienti e un ambiente di incredibile bellezza e biodiversità.
Il messaggio è chiaro: il mondo ci guarda. La Groenlandia ci guarda. L’Europa ha fatto un primo passo, ora deve dimostrare di esserci davvero. Il vero pericolo non è l’arroganza altrui, ma la nostra lentezza.
]]>STRASBURGO, 6 MAG. 2025 - Le eurodeputate e gli eurodeputati di Alleanza Verdi Sinistra (AVS) commentano l'approvazione in commissione Affari Regionali, giunta nella serata di ieri, della procedura d'urgenza richiesta dal Commissario europeo Raffaele Fitto sulla riforma della politica di coesione.
"Assistiamo con sconcerto ad una pericolosa deriva bellicista e antidemocratica, alla quale continueremo ad opporci dalle piazze alle aule istituzionali. Domani, in Plenaria, torneremo a votare contro la procedura d'urgenza sul 'Piano Fitto', confermando la nostra assoluta contrarietà all'accelerazione imposta dalle destre - compresi i Patrioti di Salvini, solo a parole contrari a politiche di aumento della spesa militare - con la complicità dei Popolari. Non possiamo accettare che i fondi di coesione vengano dirottati verso le grandi multinazionali e l’industria bellica, tradendo lo spirito che fin qui ha guidato questo importante capitolo della politica europea. Lotteremo affinché nemmeno un euro venga sottratto dalle politiche sociali e ambientali, difendendo i valori della pace e un'idea di coesione gestita dai territori, per i territori" dichiarano Cristina Guarda, Mimmo Lucano, Ignazio Marino, Leoluca Orlando, Ilaria Salis e Benedetta Scuderi, europarlamentari di AVS.
"Durante l’audizione in Parlamento per ottenere il voto sul suo nuovo incarico, il Commissario europeo Fitto aveva promesso solennemente che mai e poi mai il Parlamento sarebbe stato esautorato dalle decisioni sui fondi di coesione, che mai e poi mai tali risorse sarebbero state distolte dai territori cui erano destinate, e che mai e poi mai sarebbero state utilizzate per finanziare spese militari. Promesse nette, categoriche. Eppure oggi assistiamo a un’inversione completa, che tradisce tanto le parole quanto la fiducia del Parlamento. Altro che Pinocchio: Fitto mente senza neppure il fascino del personaggio di Collodi" concludono.
Questa settimana al Parlamento Europeo, in preparazione della plenaria di Strasburgo, abbiamo affrontato il tema dei dazi imposti dagli Stati Uniti, la delicata questione della procedura d’urgenza richiesta dal commissario Fitto riguardo ai fondi di coesione e, infine, abbiamo parlato a lungo del prestito di 500 miliardi di euro per l’acquisto di armi da parte dell’Unione Europea.
]]>BRUXELLES, 2 MAG. 2025 - Le eurodeputate e gli eurodeputati di Alleanza Verdi Sinistra (AVS) commentano la richiesta del Commissario Raffaele Fitto di adottare la procedura d'urgenza per l'approvazione della riforma della politica di coesione. Lunedì sera la Commissione Affari Regionali sarà chiamata a esprimersi sulla procedura d'urgenza, su richiesta del Gruppo dei Verdi.
"Ci opponiamo al tentativo della Commissione europea di dirottare ingenti risorse della politica di coesione verso l'industria bellica, esautorando il Parlamento. Lunedì sera, in Commissione Affari Regionali, voteremo contro la procedura d'urgenza richiesta da Fitto e chiediamo che la riforma di medio termine venga discussa in Parlamento," dichiarano Cristina Guarda, Mimmo Lucano, Ignazio Marino, Leoluca Orlando, Ilaria Salis e Benedetta Scuderi, europarlamentari di AVS. "È un copione già visto con il Piano di Riarmo, imposto dalla Commissione senza alcun confronto democratico. Sapevamo che gli 800 miliardi destinati alla spesa militare avrebbero sottratto risorse alle politiche sociali e ambientali, ora ne abbiamo la prova. Il 'Piano Fitto' accentra le scelte strategiche della coesione, umiliando i territori e favorendo l'uso dei fondi a vantaggio degli interessi bellici e delle multinazionali" aggiungono.
"Particolarmente sconcertante è il comportamento della Lega, parte integrante del gruppo dei Patrioti, che durante la riunione dei coordinatori ha votato a favore della procedura d’urgenza. Ma come è possibile? La Lega, a parole contraria al riarmo, nei fatti ha appoggiato l’utilizzo dei fondi di coesione per finalità militari, dimostrando una palese e inquietante incoerenza. Stavano dormendo, oppure si sono sbagliati? Lo verificheremo lunedì, con il voto in Commissione Affari Regionali. Come AVS, non cederemo a una deriva che minaccia la natura stessa della politica di coesione europea. Continueremo a difendere un’Europa basata sui valori della pace, della solidarietà e dello sviluppo sostenibile" concludono.
La Commissione Affari Giuridici (Juri) dell'Eurocamera ha bocciato la richiesta dell'esecutivo comunitario di usare l'art. 122 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea sulla proposta di Regolamento del Consiglio per l'istituzione di Safe, lo strumento di prestito comune da 150 miliardi di euro, che costituisce una delle basi economiche del piano Rearm Eu voluto dalla presidente Ursula von der Leyen.
Con questa decisione potrebbe cadere il bavaglio che, con il ricorso all'art. 122 del Trattato, ha permesso alla Commissione di approvare il piano senza il coinvolgimento del Parlamento Europeo.
Si è trattato di un vulnus senza precedenti, che ha allargato la distanza tra le istituzioni e i cittadini europei, aumentando la percezione di un deficit democratico in sede europea. Tutto questo, peraltro, deciso dalla Presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, che, a differenza di tutti gli eurodeputati, non è stata eletta da nessun popolo dei 27 Paesi aderenti all'Unione. La sua arroganza però è stata bocciata da quelle regole democratiche che lei avrebbe voluto aggirare.
Pensare di mobilitare risorse fino a 800 miliardi senza una discussione democratica è un atto che testimonia l’estrema debolezza di Ursula von der Leyen, che ha persino timore di confrontarsi con il Parlamento che le ha affidato l’incarico.
E questa debolezza è pericolosa per l’Europa.
Così come mettere l'Unione Europea sulla strada del riarmo e del rafforzamento degli eserciti nazionali, sottraendo risorse fondamentali alle politiche di giustizia sociale e alla transizione ecologica. Questa è cosa ben diversa da un processo di integrazione europea delle politiche di difesa che, razionalizzando le risorse, consentirebbe di ridurre la spesa militare già stanziata a livello nazionale.
Von der Leyen faccia un bagno di umiltà e venga ora in Parlamento e accetti le regole della democrazia. Se invece la Presidente della Commissione deciderà di ignorare il parere della Commissione Juri, si assumerà la responsabilità politica di un grave conflitto istituzionale.
]]>Ho avuto la possibilità di incontrare Papa Francesco in diverse circostanze e di apprezzarne l’umanità, l’umorismo, la forza spirituale e la vicinanza autentica agli ultimi. Personalmente ho molto apprezzato la possibilità, non scontata, di potermi sempre confrontare liberamente con il suo pensiero, anche su temi sociali molto complessi, nei quali la sua testimonianza di fede e compassione hanno segnato profondamente la nostra epoca.
Mi unisco al cordoglio del mondo intero, con gratitudine per tutto ciò che ha rappresentato, pregando che i potenti della terra possano far proprio il suo pensiero e anelito alla pace.
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