Bisogna fermare la catastrofe umanitaria, ora!
]]>Con grande emozione, mi congratulo con Vic Vandenbroucke e Ryan D’Souza, i primi studenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore a conseguire la doppia laurea in Medicina e Chirurgia, frutto del programma congiunto con la Thomas Jefferson University di Philadelphia.
Questo innovativo percorso formativo, che ho avuto l’onore di contribuire a ideare e sviluppare, consente agli studenti di ottenere un titolo riconosciuto sia in Europa che negli Stati Uniti, aprendo loro le porte a una carriera medica globale. Sono i primi laureati in medicina e chirurgia che possono esercitare la professione nei 50 Stati USA, nei 27 Paesi dell’Unione Europea, oltre che in Canada e Inghilterra.
Il successo di Vic e Ryan rappresenta non solo un traguardo personale per loro, ma anche la realizzazione concreta di una visione condivisa tra due istituzioni accademiche d’eccellenza. Il loro impegno e la loro dedizione sono fonte di ispirazione per tutti noi.
Auguro a Vic e Ryan un futuro ricco di soddisfazioni professionali e personali.
Crimini di guerra a Gaza: è ora di agire.
Nel Parlamento Europeo, il nostro gruppo ha chiesto sanzioni immediate contro il governo israeliano.
L’uso della fame e della sete come arma, i bombardamenti indiscriminati, il bersaglio sui civili e la distruzione sistematica delle infrastrutture essenziali sono gravi violazioni del diritto internazionale.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu deve rispondere di quelli che costituiscono *crimini di guerra e contro l’umanità*.
Accogliamo con favore la decisione dell’UE di riesaminare l’Accordo di associazione con Israele, ma è *troppo poco e troppo tardi*. L’Europa deve fare di più.
Chiediamo la sospensione dell’accordo e un embargo sulle armi. *È ora di agire per fermare la catastrofe umanitaria in corso a Gaza*.
Dopo anni di ostilità e battaglie legali, oggi la decisione della Corte Costituzionale segna un passo avanti decisivo nel riconoscimento dei diritti delle famiglie omogenitoriali in Italia.
Per la prima volta, in modo chiaro e inequivocabile, viene affermato che entrambe le donne in una coppia omosessuale devono essere riconosciute come madri di un bambino nato all’estero tramite fecondazione in vitro (IVF), senza dover affrontare complessi procedimenti di adozione o iter giudiziari spesso discriminatori.
La Corte ha stabilito che il diritto del minore a vedere pienamente riconosciuti entrambi i suoi genitori prevale sulle visioni restrittive, e mette al centro proprio i diritti del minore e la sua stabilità affettiva e familiare. Un principio semplice ma fondamentale che rafforza il valore costituzionale della protezione dell’infanzia.
Si tratta di un momento che restituisce dignità a migliaia di coppie e ai loro figli. Un passo importante per un Paese un po’ più giusto, inclusivo, plurale. Un giorno da ricordare per chi si batte per i diritti e le libertà.
E non ho mai smesso di battermi per questo, da quel 18 ottobre del 2014 quando trascrissi in Campidoglio i matrimoni di 16 coppie dello stesso sesso celebrati all’estero, e per quello affrontai 3 gradi di giudizio.
]]>Sabato 24 maggio sarò a Copertino, in provincia di Lecce, per parlare di sanità pubblica europea, innovazione e futuro.
Alle 17 visiterò l’Ospedale di Copertino insieme a medici, infermieri e dirigenti ASL: un’occasione importante per ascoltare chi ogni giorno lavora sul campo e conoscere da vicino le sfide del nostro sistema sanitario.
A seguire, alle 18.30 nel Castello di Copertino, parteciperò a un incontro pubblico organizzato dalla Pro Loco “Fernando Verdesca” con il patrocinio della Provincia di Lecce. Parleremo del ruolo dell’Unione Europea nel rafforzare la sanità pubblica, ma anche di come l’intelligenza artificiale possa offrire nuove opportunità per la salute e i diritti delle persone.
Vi aspetto per un confronto aperto, concreto e appassionato.
]]>Ecco il video della splendida mattinata a Val Melaina. Grazie a tutte e a tutti voi per aver partecipato.
Puoi ancora inviarci le tue idee. Scrivi qui https://actionnetwork.org/forms/ti-ascolto
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Dopo tre anni di negoziati, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha approvato uno storico accordo per affrontare insieme le future pandemie: cooperazione tra Paesi, accesso equo a vaccini, rafforzamento delle terapie intensive, trasparenza e condivisione dei dati.
Eppure, l’Italia ha scelto di non votare a favore. Di non esserci. Di astenersi. Al pari di Paesi come Russia, Iran e Israele.
Un’astensione folle, se pensiamo alle promesse fatte durante il Covid. Promesse di non lasciare mai più nessuno solo. Di rafforzare la sanità pubblica. Di non dimenticare le immagini delle bare di Bergamo.
Forse è proprio quello il punto: le bare costano meno dei ventilatori in rianimazione, meno dei medici, meno dei letti in terapia intensiva. Le bare incidono meno sui conti del governo delle cure in rianimazione. E così oggi il governo italiano preferisce isolarsi, piuttosto che impegnarsi.
Ma la memoria di quello che abbiamo vissuto merita rispetto. E soprattutto merita scelte diverse.
]]>Domani, mercoledì 21 maggio, alle ore 9:00, avrò l’onore di aprire i lavori della seconda giornata del Clinical Trials Day 2025 a Roma, presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, con un intervento sul ruolo della nuova Commissione Salute Pubblica del Parlamento Europeo.
In questi mesi di lavoro a Bruxelles, ho avuto modo di confrontarmi a fondo con una delle sfide più complesse ma affascinanti della nostra epoca: costruire una legislazione efficace per favorire l’innovazione in campo medico, regolamentare in modo rigoroso e sicuro i dispositivi medici, e rafforzare la fiducia nei clinical trials, che sono il cuore della medicina del futuro.
La mia storia personale e professionale mi lega profondamente a questi temi. Ecco perché portare questa esperienza dentro le istituzioni europee è per me più di un dovere: è un impegno che sento ogni giorno, con medici, pazienti, ricercatori.
Potrò raccontare cosa stiamo facendo – e cosa possiamo ancora fare – per mettere davvero la salute delle persone al centro delle politiche europee.
]]>Con Valerio Zaratti, co-portavoce di Europa Verde - Verdi di Roma, e Alberto Campailla, sabato scorso ho fatto visita al Cantiere Sociale di Bastogi e al social market che Aurelio in Comune gestisce insieme a Nonna Roma.
Ho ascoltato tutti. Sono entrato nell’appartamento devastato di una persona tossicodipendente con la leucemia, ho parlato a lungo con un trapiantato di fegato che non ha molto tempo davanti, mi sono fermato con tre ragazzi che sgommavano sulla ruota posteriore di tre moto, ho visto i catenacci chiusi per proteggere la propria povertà da chi è ancora più povero di te.
Che dire, una forte chiamata sentirsi dire “abbiamo votato per te perché sappiamo che capisci la nostra sofferenza” e non mi hanno chiesto nulla, anzi mi hanno ringraziato per averli ascoltati e per essere entrato nelle loro case.
Il Consiglio del Municipio XIII ha votato all’unanimità un impegno forte: aprire un tavolo permanente con il Sindaco e creare un centro di costo dedicato a Bastogi nel bilancio comunale, riprendendo un modello già applicato in quartieri centrali.
A oggi, nulla di tutto questo è stato attuato, ma, con l'impegno di tutte e di tutti noi, può accadere, deve accadere. Io continuerò a fare la mia parte.
]]>Anche questa settimana l’agenda di Bruxelles è stata intensa, ma vorrei concentrarmi su un punto che ritengo di cruciale importanza: l’approvazione unanime, in Commissione Sanità, di uno studio che coinvolgerà i Paesi membri dell’Unione Europea (e non solo) sul tema della salute mentale degli adolescenti.
Non si tratta solo di un’iniziativa conoscitiva, ma di un primo passo verso una presa di coscienza collettiva. L’obiettivo è fornire ai governi strumenti concreti per agire, dimostrando che il mancato intervento su questi problemi comporta un costo elevatissimo — non solo umano, ma anche economico.
Lo studio stimerà, infatti, l’impatto sul PIL della trascuratezza della salute mentale giovanile e proporrà un impegno tangibile in termini di spesa pubblica. Immaginiamo, ad esempio, che almeno un punto percentuale della spesa sanitaria dovrebbe essere stabilmente destinato a questo ambito.
In un momento storico in cui si discute quasi esclusivamente di aumentare le spese militari, credo sia doveroso chiedere ai Paesi di investire con maggiore determinazione nella prevenzione del disagio mentale tra gli adolescenti. Perché è in gioco la coesione sociale, la sostenibilità dei nostri sistemi sanitari e, soprattutto, il futuro delle nostre comunità.
]]>Ma si vota? “Non per me signora - ho risposto. Per i 5 referendum sì”.
Sono tornato qui al Mercato di Val Melaina per raccontarvi quello che sto facendo al Parlamento europeo e per ascoltare le vostre idee. Il voto me l’avete già dato. Per le persone e per l’Europa. Pace, salute, ambiente e lavoro. Questo è l’impegno che ho preso con voi.
Questo è quello per cui mi batto in Italia e a Bruxelles.
Qual'è la tua proposta? Scrivilo qui Ti ascolto
]]>Con la scomparsa di José "Pepe" Mujica, il mondo perde una voce fuori dal coro, un uomo che ha saputo restituire alla politica una dimensione di autenticità, essenzialità, coraggio.
"Pepe" ha dimostrato che è possibile guidare un Paese rimanendo coerenti con i propri ideali. Ha rinunciato ai privilegi, ha fatto della sobrietà una scelta concreta, quotidiana, un vero atto politico. È stato un presidente, ma prima ancora un cittadino tra i cittadini.
Nel suo volto segnato, nei suoi discorsi semplici, profondi, c’era una visione autentica dell’essere umano e del senso della collettività. La sua vita ci ricorda che l’etica non è un orpello della politica, ma la sua spina dorsale.
Oggi lo saluto con rispetto profondo e un po’ di malinconia, ma anche con la certezza che un altro mondo è possibile.
]]>Ci vediamo sabato 17 maggio alle ore 10:00 al Mercato di Val Melaina a Roma.
Accedi alla pagina dedicata all’iniziativa, compila il modulo e mandaci le tue idee.
]]>In politica, si può scegliere di puntare solo a vincere le elezioni o guidare il cambiamento.
Oggi, al Consiglio Federale di Europa Verde, ho scelto di ribadire da che parte stiamo: quella del futuro, delle nuove generazioni, del pianeta.
Un futuro che non si costruisce ordinando caccia bombardieri, mentre mancano i ventilatori in rianimazione e la lista d’attesa per una mammografia supera gli 8 mesi.
Un futuro che non ha bisogno, a Roma, di un inceneritore che brucia 600.000 tonnellate, ma di una visione ecologista e pacifista, chiara e radicale.
Non possiamo restare in silenzio. Né di fronte a chi vuole un’Europa che prepara la guerra, né davanti a chi ha dimenticato cosa significhi davvero essere di sinistra.
“C’è fermento”, così si concludeva Mediterraneo, un vecchio film della mia generazione.
E allora noi dobbiamo essere l’elemento positivo di quel fermento.
]]>Da Sindaco di Roma, intervenni su uno dei luoghi storici, archeologici e architettonici più affascinanti e più abbandonati della città: Piazza Augusto Imperatore e il Mausoleo di Augusto. Erano luoghi lasciati da decenni al degrado, quasi delle discariche per sacchetti di plastica e piccoli rifiuti urbani.
Da un lato ottenni oltre 5 milioni di euro da donatori privati per il restauro del Mausoleo, dall’altro pubblicai la gara d’appalto per far partire i lavori di Piazza Augusto Imperatore. Recuperai le risorse economiche che la giunta Alemanno aveva cancellato, dimenticandosi del bimillenario della morte di Augusto che cadeva proprio nel 2014.
Lo si fece con il primo bilancio della giunta Marino, approvato nel luglio del 2014. Sei mesi dopo avevamo completato tutte le procedure per la gara e ad ottobre 2015, quando il Partito Democratico si recò dal notaio con i consiglieri della destra per farmi decadere, si era alla conclusione dell’iter per avviare i lavori.
Difficile per me capire la natura delle difficoltà che, dal mio allontanamento, bloccarono la procedura. A volte ho pensato, ma spero sia solo un pensiero sbagliato, che non essendoci le tradizionali mazzette da distribuire, avesse perduto di interesse.
OGGI HO UNA BELLISSIMA NOTIZIA! Poche ore fa sono riuscito a fotografare lo stato dei lavori e, sebbene con 10 anni di ritardo, essi sono quasi conclusi! Quasi 7 mila mq di piazza, di cui 1.600 alla quota archeologica (-5 metri) e 350 mq di pavimento originale recuperato e inserito nella piazza.
Un progetto che può esprimere l’idea del rapporto fra Antico e Moderno che Roma deve perseguire: non mondi separati, bensì l’Antico e il Contemporaneo insieme, da vivere nel quotidiano dei romani e dei turisti.
In quale altra città si può non solo pensare, ma realizzare una piazza che unisce in uno spazio unico l’architettura del XX secolo e quelle del primo secolo dopo Cristo?
]]>Una settimana negativa a Strasburgo. Da una parte, la smentita di quanto sostenuto dal Commissario Fitto, ovvero che i fondi di coesione non sarebbero stati utilizzati per gli armamenti; e invece, con una procedura d’urgenza, ne è stata cambiata la destinazione. Dall’altra, l’assurdità delle parole della presidente Ursula von der Leyen, secondo cui la guerra tra Russia e Ucraina starebbe terminando perché abbiamo ridotto l’acquisto di gas e petrolio dalla Russia.
]]>STRASBURGO, 8 MAG. 2025 - Le eurodeputate e gli eurodeputati della delegazione dei Verdi al Parlamento europeo commentano le recenti affermazioni del ministro Gilberto Pichetto Fratin, intervenuto in merito alla procedura d'infrazione europea nei confronti dell'Italia per il non corretto e incompleto recepimento della direttiva relativa alle emissioni industriali, relativa all'ex Ilva di Taranto.
"Sono allarmanti le parole del ministro Pichetto Fratin, che - proprio nel giorno dell'ennesimo, grave incidente dentro l'acciaieria - ha definito 'del tutto normale' il nuovo step della procedura d'infrazione della Commissione europea nei confronti dell'Italia, relativa all'ex Ilva. Come Verdi, chiediamo al governo di affrontare seriamente e immediatamente questa vicenda che si trascina da oltre dieci anni, con gravi conseguenze per la salute pubblica e l'ambiente. Di fronte alla chiara violazione delle norme comunitarie, abbiamo presentato due interrogazioni rivolte alla Commissione europea" dichiarano Cristina Guarda, Ignazio Marino, Leoluca Orlando e Benedetta Scuderi.
"Il governo Meloni vuole aspettare che la procedura d'infrazione proceda ancora, fino ad arrivare a salatissime multe per il nostro Paese, mentre si continuano a contare i morti? Chiediamo che l'Italia si uniformi quanto prima alla direttiva sulle emissioni industriali e alla recente direttiva sulla qualità dell'aria: non è possibile che nel decreto di gennaio, finalizzato a garantire la continuità produttiva del polo siderurgico, si faccia ancora riferimento ai vecchi valori limite sulle emissioni, fissati dal decreto 155/2010. Denunciamo, inoltre, la mancanza di trasparenza nella procedura di riesame dell'Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA). Sul sito del MASE, infatti, non sono stati pubblicati numerosi documenti, violando la Convenzione di Aarhus e le direttive europee in materia di accesso alle informazioni ambientali" concludono.
“L’impalcatura generale del bilancio pluriennale dell’Ue contiene punti che per noi sono positivi, come la scelta di mantenere i Fondi di Coesione per lo sviluppo delle aree interne ed un chiaro posizionamento contro un loro utilizzo per le spese di difesa, oltre ai passaggi in cui si valorizzano i progetti LIFE, nonchè Erasmus+ ed ESF per l’inclusione, e si evidenzia l’importanza della trasparenza e del controllo democratico da parte del Parlamento”. Così in una nota la delegazione italiana dei Verdi al Parlamento Ue con Benedetta Scuderi, Cristina Guarda, Ignazio Marino e Leoluca Orlando.
“Il testo, però, contiene altri punti sui quali non siamo d’accordo – proseguono -, come i 500 miliardi in dieci anni di gap per la Difesa: se da una parte si afferma che non si attingeranno interamente dal budget europeo, dall’altra permane l’assoluta incertezza sul perché di questa cifra, sulla provenienza di queste risorse e sulla loro esatta destinazione”.
“Condividiamo senza dubbio la forte richiesta del Parlamento di avere finanziamenti per l’innovazione, la digitalizzazione, la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici. Inoltre, riteniamo positivo che il PE condivida la necessità di investimenti massicci (800 miliardi all’anno) di natura pubblica e privata per l’innovazione e la decarbonizzazione della nostra economia, come richiesti dal report Draghi. È fondamentale che l’Europa si renda definitivamente conto di queste urgenze e inizi a investire in modo pieno e stabile in questi ambiti”, concludono.
]]>Oggi, durante la seduta plenaria "Sostegno dell'UE a favore di una pace equa, sostenibile e globale in Ucraina", sono intervenuto ribadendo la nostra forte posizione.
Ridurre le importazioni di petrolio russo da 12 a meno di 2 miliardi di euro non ha fermato la guerra né aiutato l’Ucraina. La Presidente Von der Leyen lo sa bene. Non possiamo considerarci soddisfatti quando il conflitto prosegue e la pace resta lontana.
Forse, la prossima volta, potrebbe dedicare qualche minuto in più a questo Parlamento per spiegare cosa sta realmente facendo. Magari con la stessa competenza e convinzione che impiega quando parla di armi.
]]>STRASBURGO, 7 MAGGIO 2025 – Ignazio Marino, eurodeputato del gruppo Verdi/ALE – Alleanza Verdi Sinistra (AVS), ha espresso critiche nette in merito alle priorità annunciate nell’aula dell’Europarlamento a Strasburgo dalla Presidenza della Commissione europea, focalizzate sull’interruzione delle importazioni di petrolio dalla Russia e sull’avvio di un piano di riarmo europeo.
“Ridurre le importazioni di petrolio russo da 12 a meno di 2 miliardi di euro non ha fermato la guerra né aiutato l’Ucraina. La Presidente lo sa bene. Impari dai propri errori e cambi finalmente posizione”, ha sottolineato Marino, definendo insufficienti e inefficaci le misure adottate finora. “Non possiamo considerarci soddisfatti quando il conflitto prosegue e la pace resta lontana”.
Il deputato ha inoltre criticato il piano da 800 miliardi per l’acquisto di armi, comprese le mine antiuomo, armi che “causano danni fisici e psicologici irreparabili e non rappresentano una via per la soluzione del conflitto”. “L’unica strada da seguire è quella della pace”, ha ribadito.
Marino è infine intervenuto sull’annuncio di Von der Leyen circa l’adesione dell’Ucraina all’Unione Europea, prima di lasciare irrispettosamente l’aula senza ascoltare i parlamentari: “Prima di andarsene – ha detto – ha affermato di lavorare duramente su questo dossier. Forse la prossima volta potrebbe dedicare qualche minuto in più a questo Parlamento per spiegare cosa sta realmente facendo. Magari con la stessa competenza e convinzione che impiega quando parla di armi”.
]]>Oggi sono intervenuto in plenaria a Strasburgo sul futuro della Groenlandia e il ruolo dell’Europa. Ho raccontato il mio recente viaggio in quella terra straordinaria, tra persone accoglienti e un ambiente di incredibile bellezza e biodiversità.
Il messaggio è chiaro: il mondo ci guarda. La Groenlandia ci guarda. L’Europa ha fatto un primo passo, ora deve dimostrare di esserci davvero. Il vero pericolo non è l’arroganza altrui, ma la nostra lentezza.
]]>STRASBURGO, 6 MAG. 2025 - Le eurodeputate e gli eurodeputati di Alleanza Verdi Sinistra (AVS) commentano l'approvazione in commissione Affari Regionali, giunta nella serata di ieri, della procedura d'urgenza richiesta dal Commissario europeo Raffaele Fitto sulla riforma della politica di coesione.
"Assistiamo con sconcerto ad una pericolosa deriva bellicista e antidemocratica, alla quale continueremo ad opporci dalle piazze alle aule istituzionali. Domani, in Plenaria, torneremo a votare contro la procedura d'urgenza sul 'Piano Fitto', confermando la nostra assoluta contrarietà all'accelerazione imposta dalle destre - compresi i Patrioti di Salvini, solo a parole contrari a politiche di aumento della spesa militare - con la complicità dei Popolari. Non possiamo accettare che i fondi di coesione vengano dirottati verso le grandi multinazionali e l’industria bellica, tradendo lo spirito che fin qui ha guidato questo importante capitolo della politica europea. Lotteremo affinché nemmeno un euro venga sottratto dalle politiche sociali e ambientali, difendendo i valori della pace e un'idea di coesione gestita dai territori, per i territori" dichiarano Cristina Guarda, Mimmo Lucano, Ignazio Marino, Leoluca Orlando, Ilaria Salis e Benedetta Scuderi, europarlamentari di AVS.
"Durante l’audizione in Parlamento per ottenere il voto sul suo nuovo incarico, il Commissario europeo Fitto aveva promesso solennemente che mai e poi mai il Parlamento sarebbe stato esautorato dalle decisioni sui fondi di coesione, che mai e poi mai tali risorse sarebbero state distolte dai territori cui erano destinate, e che mai e poi mai sarebbero state utilizzate per finanziare spese militari. Promesse nette, categoriche. Eppure oggi assistiamo a un’inversione completa, che tradisce tanto le parole quanto la fiducia del Parlamento. Altro che Pinocchio: Fitto mente senza neppure il fascino del personaggio di Collodi" concludono.
Questa settimana al Parlamento Europeo, in preparazione della plenaria di Strasburgo, abbiamo affrontato il tema dei dazi imposti dagli Stati Uniti, la delicata questione della procedura d’urgenza richiesta dal commissario Fitto riguardo ai fondi di coesione e, infine, abbiamo parlato a lungo del prestito di 500 miliardi di euro per l’acquisto di armi da parte dell’Unione Europea.
]]>BRUXELLES, 2 MAG. 2025 - Le eurodeputate e gli eurodeputati di Alleanza Verdi Sinistra (AVS) commentano la richiesta del Commissario Raffaele Fitto di adottare la procedura d'urgenza per l'approvazione della riforma della politica di coesione. Lunedì sera la Commissione Affari Regionali sarà chiamata a esprimersi sulla procedura d'urgenza, su richiesta del Gruppo dei Verdi.
"Ci opponiamo al tentativo della Commissione europea di dirottare ingenti risorse della politica di coesione verso l'industria bellica, esautorando il Parlamento. Lunedì sera, in Commissione Affari Regionali, voteremo contro la procedura d'urgenza richiesta da Fitto e chiediamo che la riforma di medio termine venga discussa in Parlamento," dichiarano Cristina Guarda, Mimmo Lucano, Ignazio Marino, Leoluca Orlando, Ilaria Salis e Benedetta Scuderi, europarlamentari di AVS. "È un copione già visto con il Piano di Riarmo, imposto dalla Commissione senza alcun confronto democratico. Sapevamo che gli 800 miliardi destinati alla spesa militare avrebbero sottratto risorse alle politiche sociali e ambientali, ora ne abbiamo la prova. Il 'Piano Fitto' accentra le scelte strategiche della coesione, umiliando i territori e favorendo l'uso dei fondi a vantaggio degli interessi bellici e delle multinazionali" aggiungono.
"Particolarmente sconcertante è il comportamento della Lega, parte integrante del gruppo dei Patrioti, che durante la riunione dei coordinatori ha votato a favore della procedura d’urgenza. Ma come è possibile? La Lega, a parole contraria al riarmo, nei fatti ha appoggiato l’utilizzo dei fondi di coesione per finalità militari, dimostrando una palese e inquietante incoerenza. Stavano dormendo, oppure si sono sbagliati? Lo verificheremo lunedì, con il voto in Commissione Affari Regionali. Come AVS, non cederemo a una deriva che minaccia la natura stessa della politica di coesione europea. Continueremo a difendere un’Europa basata sui valori della pace, della solidarietà e dello sviluppo sostenibile" concludono.
La Commissione Affari Giuridici (Juri) dell'Eurocamera ha bocciato la richiesta dell'esecutivo comunitario di usare l'art. 122 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea sulla proposta di Regolamento del Consiglio per l'istituzione di Safe, lo strumento di prestito comune da 150 miliardi di euro, che costituisce una delle basi economiche del piano Rearm Eu voluto dalla presidente Ursula von der Leyen.
Con questa decisione potrebbe cadere il bavaglio che, con il ricorso all'art. 122 del Trattato, ha permesso alla Commissione di approvare il piano senza il coinvolgimento del Parlamento Europeo.
Si è trattato di un vulnus senza precedenti, che ha allargato la distanza tra le istituzioni e i cittadini europei, aumentando la percezione di un deficit democratico in sede europea. Tutto questo, peraltro, deciso dalla Presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, che, a differenza di tutti gli eurodeputati, non è stata eletta da nessun popolo dei 27 Paesi aderenti all'Unione. La sua arroganza però è stata bocciata da quelle regole democratiche che lei avrebbe voluto aggirare.
Pensare di mobilitare risorse fino a 800 miliardi senza una discussione democratica è un atto che testimonia l’estrema debolezza di Ursula von der Leyen, che ha persino timore di confrontarsi con il Parlamento che le ha affidato l’incarico.
E questa debolezza è pericolosa per l’Europa.
Così come mettere l'Unione Europea sulla strada del riarmo e del rafforzamento degli eserciti nazionali, sottraendo risorse fondamentali alle politiche di giustizia sociale e alla transizione ecologica. Questa è cosa ben diversa da un processo di integrazione europea delle politiche di difesa che, razionalizzando le risorse, consentirebbe di ridurre la spesa militare già stanziata a livello nazionale.
Von der Leyen faccia un bagno di umiltà e venga ora in Parlamento e accetti le regole della democrazia. Se invece la Presidente della Commissione deciderà di ignorare il parere della Commissione Juri, si assumerà la responsabilità politica di un grave conflitto istituzionale.
]]>Ho avuto la possibilità di incontrare Papa Francesco in diverse circostanze e di apprezzarne l’umanità, l’umorismo, la forza spirituale e la vicinanza autentica agli ultimi. Personalmente ho molto apprezzato la possibilità, non scontata, di potermi sempre confrontare liberamente con il suo pensiero, anche su temi sociali molto complessi, nei quali la sua testimonianza di fede e compassione hanno segnato profondamente la nostra epoca.
Mi unisco al cordoglio del mondo intero, con gratitudine per tutto ciò che ha rappresentato, pregando che i potenti della terra possano far proprio il suo pensiero e anelito alla pace.
]]>Giovedì scorso sono stato ospite di Geppi Cucciari durante la trasmissione "Un giorno da pecora". Abbiamo parlato di geopolitica, affrontando temi come le relazioni tra Stati Uniti e l'Europa, e il ruolo di Giorgia Meloni nel contesto internazionale. È stato un confronto interessante e stimolante.
]]>Il prossimo mercoledì 23 aprile, nella Sala Spinelli 3E2 del Parlamento europeo a Bruxelles a partire dalle 18.30, eurodeputate ed eurodeputati di Alleanza Verdi e Sinistra organizzano con i gruppi Greens/EFA e The Left l’evento “L’antifascismo necessario, ieri come oggi”.
Nel corso dell’iniziativa verrà proiettata l’inchiesta di Fanpage.it “Gioventù meloniana” e a seguire è previsto un dibattito con il pubblico insieme al direttore Francesco Cancellato, alla rappresentante di ANPI Susanna Florio e al giornalista d’inchiesta Andrea Palladino.
“In vista dell’80esimo anniversario della Liberazione – affermano Guarda, Lucano, Marino, Orlando, Salis e Scuderi – abbiamo ritenuto che fosse importante dare vita ad un momento di confronto aperto alla comunità italiana a Bruxelles per riaffermare i valori democratici, antifascisti e costituzionali su cui si fonda l’Unione europea”.
Per partecipare occorre registrarsi al seguente link entro lunedì 21 aprile:
https://www.eventbrite.it/e/biglietti-lantifascismo-necessario-ieri-come-oggi-1316072260559?aff=oddtdtcreator
Durante un mio intervento al Parlamento Europeo, ho evidenziato le gravi implicazioni del ritiro degli Stati Uniti dagli Accordi di Parigi e dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Ho ribadito l'importanza di agire con determinazione per affrontare le sfide climatiche e sanitarie che minacciano la stabilità mondiale.
Ne ho parlato in un articolo sulla rivista ecologica, intitolato "Non siete Stato voi", da pagina 8 a pagina 11, visionabile sul sito www.ecologica.online.
]]>Cresce Europa Verde, anche in Toscana. Il partito guidato a livello nazionale da Angelo Bonelli e Fiorella Zabatta si arricchisce del prezioso contributo di un altro sindaco, Massimiliano Ghimenti, al suo terzo mandato al Comune di Calci. Prima di lui ha aderito un altro amato primo cittadino, Alberto Lenzi, sindaco a Fauglia.
L'apporto degli amministratori locali è importantissimo: chi vive il proprio territorio, a stretto contatto con i problemi reali, conosce bene i bisogni dei propri cittadini e cittadine. L'esperienza da sindaco è la più affascinante e impegnativa allo stesso tempo. Una grande responsabilità e un grande onore. È ancora nel mio cuore il periodo in cui, orgogliosamente, ho servito la città più bella del mondo: Roma.
In Toscana ora siamo più forti. Con l'instancabile Eros Tetti e Simona Laing, che conosco da lunga data, stimata professionista, l'unica ad aver portato in attivo le farmacie comunali della capitale, possiamo guardare alle prossime elezioni regionali con maggior fiducia. Buon lavoro a tutte e a tutti.
]]>Questa settimana, in Commissione Sanità, abbiamo affrontato il problema dei dazi imposti da Donald Trump. Abbiamo poi incontrato l’ambasciatore danese, in vista di un viaggio in Groenlandia per capire come la popolazione locale si ponga nei confronti dell’aggressione da parte degli Stati Uniti. Infine abbiamo discusso della lettera di censura per l’inceneritore che il sindaco Gualtieri vorrebbe costruire a Roma.
]]>«Ce lo chiede l’Europa» e questa volta ce lo chiede per davvero. La Commissione Petizioni del Parlamento europeo, con una lettera firmata dal Presidente Bogdan Rzońca, vuole "chiarimenti e informazioni" sulla decisione del Comune di Roma di realizzare un inceneritore a Santa Palomba.
A seguito della documentata petizione presentata da Alessandro Lepidini, a nome dell'Unione dei Comitati contro l'inceneritore, firmata da oltre 13 000 persone, "si è posta l’attenzione su alcune contraddizioni che si delineerebbero, data l'indicazione dell'operatività di tale inceneritore fino al 2062, sia in rapporto agli obiettivi del Regolamento (UE) 2020/852 sull'istituzione di un quadro per agevolare gli investimenti sostenibili, nonché del Regolamento (UE) 2021/1119) in materia di riduzione delle emissioni e per il raggiungimento della neutralità climatica, da conseguire entro il 2050 sulla base degli obiettivi UE, così come in relazione alle norme dell’unione in materia di economia circolare - scrive il Presidente".
È giunto il momento della verità.
Da sempre chiediamo un incontro pubblico per discuterne insieme con la cittadinanza e l'amministrazione comunale. Chi è artefice di questo scellerato progetto vuole semplicemente lucrare sulla gestione dei rifiuti, come fatto dal 1963 al 2013 con la discarica di Malagrotta, a vantaggio di un soggetto privato, disinteressandosi del pesantissimo impatto sull'ambiente e sulla salute umana, nonché delle censure espresse in maniera reiterata dalla Commissione UE all'epoca della discarica di Malagrotta nel quadro di una procedura di infrazione. Con questa iniziativa imprenditoriale, oggi, si replicano le stesse dinamiche affaristiche della classe politica di allora.
Da Sindaco di Roma, non solo ho chiuso la discarica di Malagrotta in 90 giorni ma in 28 mesi ho dimostrato che, con la volontà politica ed un'assennata organizzazione, si potesse in breve tempo triplicare il volume della raccolta differenziata. Con la lettera della Commissione ora il Comune di Roma e il Governo Italiano debbono rispondere ai precisi quesiti posti dal Parlamento Europeo: non ci si può accontentare (né i cittadini, né l’Unione Europea) di un “oste che dichiara che il suo vino è buono” sulla base di poteri commissariali, peraltro attribuiti per risolvere la questione dei rifiuti nell’anno del Giubileo 2025.
Servono risposte che spieghino perché si possa immaginare di realizzare un inceneritore che produrrà 600.000 tonnellate di CO2 all’anno, proprio nel momento storico in cui l’Unione Europea ha indicato precisi obiettivi per il raggiungimento della neutralità climatica.
]]>Settimana intensa e ricca di spunti al Parlamento Europeo. Abbiamo chiesto al Commissario per la Salute, maggiori fondi per le migliaia di persone affette da malattie rare, discusso su alcuni punti importanti del bilancio 2026, come la questione della buonuscita ai lobbisti e infine dibattuto sulla follia del riarmo, dove le forze politiche italiane si sono divise.
]]>"Come Verdi italiani, sullo 'Stop the clock' alla Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD) ed alla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) la nostra posizione è chiara e netta da tempo: siamo contro la proposta di revisione della Commissione Ue, perché riteniamo che le direttive vadano già nella giusta direzione ed è così che dobbiamo continuare, senza perdere altro tempo. Per questo motivo oggi a Strasburgo abbiamo espresso un voto contrario allo Stop the clock", così la delegazione italiana dei Verdi con Benedetta Scuderi, Cristina Guarda, Ignazio Marino e Leoluca Orlando.
"In tema di trasparenza sulla catena di fornitura - proseguono le eurodeputate e gli eurodeputati - la Commissione propone di limitare il perimetro della due diligence ed eliminare la responsabilità civile delle imprese, compromettendo le tutele che con anni di negoziati si erano riuscite ad ottenere. Per quanto riguarda poi la normativa sulla trasparenza dei dati di governance, ambientali e sociali si vorrebbero ridurre gli standard ed il numero di aziende soggette al report di sostenibilità (si parla dell'80% in meno)".
"Le imprese risultano così esposte ad uno scenario nel quale gli investitori non potranno decidere in modo informato sui finanziamenti sostenibili, le aziende stesse naufragheranno nell'incertezza per la modifica di norme appena adottate, ma non applicate. Inoltre, imprenditori e Stati membri che hanno già investito ingenti risorse per conformarsi si ritroveranno sfavoriti, al contrario di chi ha ignorato gli obblighi e viene premiato. Soprattutto, il pericolo è che rimangano impunite più a lungo pratiche come lo sfruttamento dei lavoratori negli Stati terzi e l'abbassamento delle tutele per i nostri, l'inquinamento concentrato nel Sud del mondo e il freno alla transizione, con i noti rischi su competitività e ambiente. Su questa posizione non arretriamo, ma al contrario continuiamo a lavorare affinché si facciano sempre più passi avanti", concludono.
]]>Oggi sono intervenuto in Plenaria sull’European Action Plan on Rare Diseases.
Le malattie rare sono diverse dalle altre malattie perché spesso non vengono rapidamente diagnosticate e i pazienti affetti da malattie rare possono vagare tra ospedali e medici senza trovare una diagnosi o una cura adeguata.
È necessario unire gli sforzi a livello transnazionale per affrontare efficacemente questo problema che riguarda tutti i cittadini.
Senza risorse finanziarie adeguate, non possiamo portare avanti questa missione comune contro le malattie rare.
Le eurodeputate e gli eurodeputati di AVS commentano l'annunciata riforma di midterm delle politiche di Coesione dell'Unione europea, che sarà presentata nel pomeriggio di oggi da vice presidente esecutivo della Commissione con delega alla Coesione, Raffaele Fitto.
"Esprimiamo la nostra assoluta contrarietà alla riforma delle politiche di Coesione che verrà presentata oggi dal Commissario Raffaele Fitto. È inaccettabile che i fondi regionali, destinati a sostenere lo sviluppo delle aree più svantaggiate e a tutelare le fasce di popolazione più in difficoltà, vengano dirottati senza limiti verso finalità belliche. Questi fondi devono rimanere uno strumento di solidarietà e progresso, non un mezzo per alimentare l'industria militare. Invece la Commissione sta nascondendo le armi tra i fondi per l'edilizia abitativa e la resilienza idrica, vere priorità per i cittadini europei.
Le dichiarazioni di intenti della presidente Giorgia Meloni non bastano: è proprio il Commissario Fitto, da lei indicato, a proporre questa riforma che apre la porta all'utilizzo dei fondi di coesione a vantaggio dell'industria bellica. Fratelli d'Italia si dichiara contrario a parole, ma nei fatti sostiene le politiche di riarmo promosse da Ursula von der Leyen. In Italia dicono una cosa e in Europa fanno l'opposto.
Inoltre, rimettere l'uso dei fondi alle scelte nazionali svuota la Coesione di progettualità europea. Senza obiettivi comuni, avremo Stati che investono in istruzione e edilizia pubblica, altri che foraggiano l'industria delle armi: la fine dell'Europa. C'è anche il serio rischio che le grandi multinazionali possano accaparrarsi larga parte dei fondi. Ribadiamo la necessità di una politica di coesione che sia realmente al servizio delle comunità locali, per il welfare, la conversione ecologica e lo sviluppo sostenibile. L'Unione Europea deve investire nei valori di pace e giustizia, non in una folle corsa agli armamenti. Continueremo a opporci con forza a questa revisione, in ogni sede possibile."
Oggi pomeriggio a Casal Selce, sotto la pioggia, in una serata umida, c’erano più di duecento persone. E c’ero anch’io. Molti interventi. Tutti appassionati. Insieme per difendere le ragioni di un ciclo dei rifiuti rispettoso delle persone, del territorio e in linea con le direttive europee.
Al Parlamento europeo ho chiesto ed ottenuto un’azione di censura nei confronti dell’Italia sulla vicenda del termovalorizzatore di Santa Paolmba. Per Roma la scelta dell’incenerimento è di natura commerciale, è contro l’interesse della popolazione ed è finalizzata a consegnare nuovamente, come nel secolo scorso, il business dei rifiuti a soggetti privati in sprezzo della salute dei cittadini e della protezione dell’ambiente. Questo quartiere che ha già ha ospitato Malagrotta per 50 anni, prima che con la mia Giunta la chiudessimo, soffre ora per l’arrivo di un enorme biodigestore e un centro servizi AMA. Il tutto senza una vera campagna di consultazione dei cittadini.
Perchè l’ascolto è fondamentale, a Casal Selce come a Santa Palomba, ed è una condizione primaria per costruire questo tipo di impianti e per fare buona amministrazione
]]>Sembra ieri, eppure sono già trascorsi 10 anni da quando, il 30 marzo 2015, il Museo del Pleistocene diventava ufficialmente un Museo Capitolino nella nostra amata Roma.
Nato da un incredibile ritrovamento – una zanna di elefante risalente a circa 200.000 anni fa – il museo racconta una Roma sorprendente, dove, nell'attuale area urbana, vivevano ippopotami, rinoceronti e i nostri antenati preistorici, come testimoniano migliaia di utensili ritrovati.
Da un decennio, il Museo di Casal de' Pazzi rappresenta un importante punto di incontro per la ricerca e la valorizzazione del Pleistocene romano, con reperti archeologici in situ ritrovati nel letto del fiume Aniene.
Domenica 30 marzo 2025, a partire dalle ore 10, il museo festeggerà il suo decennale con una visita interattiva, ospiti speciali e un'esposizione temporanea realizzata grazie al contributo delle scuole e dei Volontari del Servizio Civile Universale, protagonisti del progetto "Il Museo va in Periferia" fin dal 2015.
Il museo è gratuito, inclusivo e attivamente inserito nella comunità educante del quartiere Casal de' Pazzi, collaborando strettamente con le scuole limitrofe.
Un grazie speciale a tutti coloro che hanno reso possibile questo decennio ricco di emozioni, cultura e scoperte!
Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare alla festa e scoprire insieme la storia sorprendente del nostro territorio!
]]>Questa settimana abbiamo lavorato soprattutto per preparare gli incontri della plenaria a Strasburgo della settimana prossima.
Ci siamo concentrati sulle risposte che l’Europa deve dare alle decisioni insensate del presidente Trump, sulla rilevanza dell’Unione al tavolo dei negoziati per la pace in Ucraina e sul dramma di Gaza, dove sono ricominciati i bombardamenti.
]]>Sul tema del fine vita, com’è noto, si è pronunciata la Corte costituzionale nel 2019. Con la sentenza n. 242 ha sancito che non è punibile chi "agevola l’esecuzione del proposito di suicidio, autonomamente e liberamente formatosi, di una persona tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetta da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che ella reputi intollerabili, ma pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli, sempre che tali condizioni e le modalità di esecuzione siano state verificate da una struttura pubblica del Servizio sanitario nazionale, previo parere del comitato etico territorialmente competente".
Le vicende di Piergiorgio Welby ed Eluana Englaro, che tutti ricordiamo, risalgono rispettivamente al 2006 e al 2009. Eppure, a distanza di più di tre lustri dalla battaglia legale di Mina Welby e Beppino Englaro, siamo ancora senza una legge che si occupi di ogni aspetto del fine vita. Tutti i Parlamenti che si sono succeduti non hanno legiferato. Lo ha fatto qualche regione, ma siamo ancora indietro. La classe dirigente continua ad essere insensibile ai principi stabiliti dalla Corte.
Ne abbiamo parlato stamane a Mi Manda Rai 3, che ha mandato in onda testimonianze di persone la cui sofferenza è ancor più grave di quella che ci è stata mostrata. Ammiro la serietà professionale con cui medici come Paolo Malacarne e Mario Riccio si mettono a disposizione del malato.
Pur essendo il primo firmatario del disegno di legge del 2006 che, approvato molti anni dopo, permette di dichiarare anticipatamente quali cure accettare e quali rifiutare, debbo riconoscere che non me la sentirei di praticare il suicidio assistito. Ma ritengo che il tempo della morte non possa essere una scelta dello Stato: cosa vi è di più personale del morire? Rivendico, quindi, il diritto di scegliere della persona e il rispetto per la scelta presa. Da questo principio discende il dovere di uno Stato laico di riconoscere tale diritto.
]]>Questa settimana il mio lavoro al Parlamento Europeo si è concentrato essenzialmente su tre punti:
La seconda domanda che ho posto ieri al commissario Várhelyi, durante un mio intervento in Commissione SANT, riguarda la cura della salute mentale. Ho chiesto se la Commissione lavorerà ad un piano specifico sulla salute mentale degli adolescenti, considerando l’aumento preoccupante dei disturbi psicologici tra i giovani in tutta Europa.
Ritengo che la salute mentale debba essere una priorità nell’agenda europea e attendo con interesse le risposte del commissario per capire quali passi concreti verranno intrapresi per tutelare il benessere psicologico delle nuove generazioni.
]]>Ieri sono intervenuto in Commissione Salute Pubblica del Parlamento Europeo (SANT), ponendo due domande specifiche al Commissario con delega alla salute, Olivér Várhelyi. La prima riguarda i dati dello screening sul cancro nei 27 Stati membri. Ci sono troppe differenze tra paese e paese, un divario che va dal 6 all’85%, e che si riflette sulla mortalità e sul costo dell'assistenza sanitaria. Questo rende poco efficiente ed efficace l’intero sistema di prevenzione e cura a livello europeo.
I programmi di screening oncologico, come quelli per il tumore del colon-retto e della mammella, rappresentano strumenti fondamentali nella lotta contro il cancro. Consentono di individuare la malattia in uno stadio precoce, quando non solo è curabile, ma spesso completamente guaribile. Grazie a questi esami, è possibile diagnosticare lesioni precancerose o tumori in fase iniziale, aumentando le possibilità di successo delle terapie e riducendo la necessità di interventi più invasivi.
Ho chiesto quali misure concrete la Commissione intenda adottare per ridurre questo divario e garantire un accesso più equo agli screening oncologici. In questo modo, tutti i cittadini europei potrebbero beneficiare di diagnosi precoci e tempestive, indipendentemente dal paese in cui vivono.
Il Commissario ha risposto affermando che sono stati destinati molti miliardi per colmare queste differenze, ma che tali fondi non sono stati utilizzati con la stessa diligenza da tutti i 27 Paesi membri. Ciò solleva interrogativi sulla necessità di meccanismi più efficaci per impiegare queste risorse nel miglioramento della prevenzione e della diagnosi precoce, senza lasciare indietro nessuno.
]]>Ieri sono intervenuto in Commissione Petizioni nel corso della discussione della petizione presentata da Alessandro Lepidini a nome dell’Unione dei Comitati contro l’inceneritore al Parlamento Europeo, sostenuta da 13 mila firmatari. Ho chiesto ed ottenuto un’azione di censura del Parlamento Europeo nei confronti dell’Italia.
Per Roma, la scelta dell'incenerimento è di natura commerciale, contro l’interesse della popolazione ed è finalizzata a consegnare nuovamente, come nel secolo scorso, il business dei rifiuti a soggetti privati, in sprezzo della salute dei cittadini e della protezione dell’ambiente.
La realizzazione di un impianto di incenerimento con capacità pari a 600mila tonnellate di rifiuti l’anno (e che quindi produrrà 600.000 tonnellate di CO2) è espressione di una scelta intenzionale di abbandonare le azioni di raccolta differenziata, riciclo, recupero e riuso dei materiali. Un'impostazione che di fatto contribuisce esclusivamente ad alimentare il bruciatore di tale impianto e non a rendere virtuosa la gestione dei rifiuti, in linea con le norme e gli obiettivi UE di neutralità climatica entro il 2050.
Chi è artefice di questo scellerato progetto vuole semplicemente lucrare sulla gestione dei rifiuti, come fatto dal 1963 al 2013 con la discarica di Malagrotta, a vantaggio di un soggetto privato, disinteressandosi del pesantissimo impatto sull’ambiente e sulla salute umana. Inoltre, ignora le censure espresse ripetutamente dalla Commissione UE all'epoca della discarica di Malagrotta, nel quadro di una procedura di infrazione.
Da Sindaco di Roma, non solo ho chiuso la discarica di Malagrotta in 90 giorni, ma in 28 mesi ho dimostrato che, con la volontà politica e un’assennata organizzazione, si potesse in breve tempo triplicare il volume della raccolta differenziata, giungendo al 45%. Questo ottimo obiettivo fu certamente uno dei motivi per cui la cattiva politica mi allontanò dal ruolo di Sindaco. Nei 10 anni successivi, chi ha amministrato Roma, invece di proseguire nella stessa direzione, ha bloccato tutto, registrando riduzioni sulla raccolta differenziata, creando ad arte una situazione utile a giustificare la privatizzazione della gestione dei rifiuti, che costa ai cittadini circa 1 miliardo di euro all’anno.
La politica del “piatto ricco mi ci ficco” con l’inceneritore consegna nuovamente a un soggetto privato un business da centinaia di milioni di euro all'anno.
Per evitare le scelte di una classe politica che lavora a favore degli affaristi dei rifiuti, è quindi vitale procedere con l’apertura formale di una procedura di infrazione contro l'Italia, per bloccare la realizzazione di tale inceneritore.
È chiaro che un impianto del genere, la cui funzionalità è programmata fino al 2062, ben oltre il 2050, termine ultimo per la neutralità climatica, viola le indicazioni dell’Unione Europea, a detrimento della salute pubblica e dell’ambiente.
Tali aspetti sono stati pienamente sostenuti ieri in Commissione Petizioni al Parlamento Europeo, che ha accolto anche la mia richiesta di inviare nei prossimi giorni una lettera di censura alle autorità italiane, alle quali chiederemo conto.
]]>Settimana particolarmente intensa e ricca di temi importanti a Strasburgo: abbiamo discusso della questione degli armamenti, della pace in Ucraina e del Critical Medicines Act, un provvedimento cruciale per garantire l’accesso ai farmaci essenziali in Europa.
]]>Ursula von der Leyen ha utilizzato l'articolo 122 per privare il Parlamento della possibilità di esprimere un'opinione.
]]>L'idea di destinare 800 miliardi di euro per nuovi armamenti è sbagliata. I Verdi europei supportano un esercito comune per risparmiare e consolidare la difesa. Attualmente l'UE spende più della Russia in difesa, ma potrebbe ottimizzare le spese con un comando unificato. È un grave errore pensare prima ai soldi e poi alla visione di una difesa comune.
]]>La nostra salute non può dipendere dal mercato. L'Europa non può diventare il continente delle diseguaglianze sanitarie. Ecco cosa ho detto oggi all'Assemblea Plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo durante la presentazione della proposta di legge sui medicinali critici (CMA). È assurdo condividere strumenti di morte come cannoni e fucili e non strumenti di vita come i farmaci
]]>In Europa c'è chi difende le ragioni della produzione industriale anche di fronte a evidenti rischi per la salute. Tutto questo è assurdo.
Qualità del prodotto e tutela della salute sono imprescindibili per una buona politica industriale. Eppure nell'Unione europea la decisione di ritirare dal mercato prodotti potenzialmente cancerogeni non è sempre tempestiva. Prova ne è che nei supermercati sono ancora in vendita prodotti con aromi di affumicatura, popolari e molto ricercati nonostante in alcuni casi cancerogeni.
A Bruxelles stiamo lavorando per far prevalere il diritto alla salute sugli interessi delle lobby. Ne abbiamo parlato a Mi Manda Rai 3.
]]>Settimana intensa a Bruxelles. Scopri le novità più importanti nel mio ultimo Punto.
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