Siria, il palazzo Senatorio del Campidoglio si illumina per la pace

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Ieri sera siamo tornati a riunirci in piazza del Campidoglio per contribuire ad una causa che tocca nel profondo ogni cittadino di Roma, d’Italia e del mondo.

Abbiamo voluto portare all’attenzione della nostra città, all’attenzione di tutta l’Italia, il dramma che sta vivendo la popolazione siriana e lo abbiamo fatto nella giornata in cui cade il terzo anniversario dell’inizio del conflitto armato in Siria.

Di fronte alla tragedia umanitaria che sta vivendo la popolazione civile siriana, che stanno vivendo i bambini siriani, ieri sera abbiamo voluto far sentire anche la nostra voce, ricordato il nostro impegno e fatto sentire la voce di Roma, di una città profondamente legata alla Storia dei popoli. Una città sensibile e attenta a ciò che accade nel mondo.

Per questo ci uniamo all’appello e alla grande mobilitazione globale promossa da Save the Children. Ci uniamo al coro che si leva unanime da tante altre Capitali del mondo, da Washington sino al campo profughi di Za’atari in Giordania, affinché si ponga fine alle uccisioni e alle violenze di ogni genere che colpiscono i bambini e le loro famiglie, portando loro soccorso e protezione.

Lo facciamo con un gesto semplice, come l’accensione di una candela e l’illuminazione del Palazzo Senatorio, che ancora una volta diviene il simbolo di iniziative di pace, di solidarietà, di rispetto dei diritti umani.

Lo facciamo insieme alle romane e ai romani, alle organizzazioni umanitarie e a tutti coloro che si impegnano ogni giorno al fianco delle vittime dei conflitti.

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Con la luce delle nostre candele e con la luce che Acea ci ha donato per illuminare il Palazzo Senatorio vogliamo accendere la speranza che possa terminare ogni violenza contro il popolo siriano.

Per dare un futuro ai circa 4 milioni di bambini privati della possibilità di cura e assistenza a causa della guerra.

Le Nazioni Unite considerano la Siria uno dei posti più pericolosi al mondo per i bambini e calcolano che in questi tre anni sono stati almeno 10mila i bambini uccisi dalle parti in conflitto.

Di fronte a questi drammi le norme internazionali possono servire a poco purtroppo, ed ecco che il ruolo di organizzazioni come Save the Children diventa punto di riferimento essenziale per i bambini vittime dei conflitti.

Noi ringraziamo, dunque, Save the Children per il suo impegno e per aver promosso questa iniziativa a Roma, in Italia e nel mondo.

Roma è orgogliosa di poter contribuire a questa causa che tocca nel profondo ogni cittadino.

Con una speranza nel cuore: che tutti i bambini siriani, che tutti i bambini del mondo che vivono in contesti di guerra, possano tornare a guardare al loro futuro. Possano tornare a giocare, come è nel diritto di ogni bambino del mondo.

 

Autore dell'articolo: Ignazio Marino