Stadio della Roma, oggi è un giorno importante per tutta la città

Questa mattina in Campidoglio ho partecipato alla conferenza stampa di presentazione del nuovo stadio della Roma.

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Tra i compiti di un sindaco c’è quello di aiutare la propria comunità a crescere, accettare e vincere nuove sfide, unire in un’idea forte di sviluppo investimenti e sentimenti popolari.

Oggi è un’occasione speciale proprio perché parliamo di un progetto che sta a cuore a moltissime romane e romani, un progetto che porta investimenti, un progetto che mette Roma al passo con altre grandi capitali, anche in relazione allo sport e al calcio.

Un progetto che questa amministrazione ha dal primo momento guardato con favore, e su cui la discussione con la proprietà della squadra è stata finora positiva, proprio nell’idea di unire interesse privato e della comunità.

La Roma sarà la seconda squadra italiana con uno stadio di proprietà.

Roma è la prima città in cui lo stadio si realizzerà secondo quanto previsto dalla legge sugli stadi approvata lo scorso dicembre.

La legge ha indicato una strada che condivido, che unisce sburocratizzazione e quindi velocità di costruzione, regole ben chiare sulle opere compensative, escludendo la possibilità di cubature residenziali, e interesse pubblico.

Il progetto che abbiamo visto e che ci auguriamo possa vedere presto l’avvio dei lavori, deve ora seguire l’iter previsto dalla legge, con lo studio di fattibilità che deve dimostrare di raggiungere il complessivo equilibrio economico-finanziario e garantire benefici in termini sociali, occupazionali ed economici per il territorio.

Noi come Roma Capitale dovremo verificare con scrupolo massimo lo studio di fattibilità, appena sarà presentato, per dare entro 90 giorni il via al progetto che dovrà poi essere approvato dalla Regione entro la fine dell’anno.

L’equilibrio economico, necessario all’ok, è il fulcro della legge, e verificheremo alla virgola che sia rispettato e che tutte le opere previste siano conformi, comprese le relative cubature, che non devono eccedere quanto strettamente utile al raggiungimento di quell’equilibrio.

Intanto c’è il progetto, che ho molto apprezzato.

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Permette alla Roma di avere una casa per tutti i tifosi, uno spazio dove accogliere i supporter delle squadre ospiti, un luogo dove unire la passione sportiva con altri servizi e occasioni di svago.

Il progetto ci permette inoltre di intervenire, portando servizi di mobilità a un intero quadrante della città, ad esempio permettendo di collegare più agevolmente l’Eur con Fiumicino.

Voglio essere chiaro: non si va a costruire su un’area vergine, ma su una zona già urbanizzata, nel pieno rispetto non solo della legge, ma anche dei valori che ci siamo dati per questa amministrazione, di puntare cioè sulla rigenerazione urbana, costruire meglio dove è già stato costruito.

In questi mesi l’interlocuzione con la proprietà è stata positiva, come dicevo permettendo di condividere interesse economico e interesse della comunità.

Da parte nostra siamo stati chiari da subito sulle opere compensative di interesse pubblico, che sono parte centrale del progetto.

Su questo non derogheremo in alcun modo: sull’interesse pubblico, sulla valenza urbana delle opere, sui valori che ispirano la nostra azione e che chiedo a chiunque voglia investire nella Capitale di condividere.

Inoltre abbiamo posto e rinnovo qui una chiara richiesta alla proprietà sui tempi di costruzione. Che devono essere certi e rispettati: due anni per completare l’opera, in modo che lo stadio e i servizi di mobilità connessi siano pronti per il campionato 2017.

La costruzione dello stadio – dopo la scelta di acquisto della Roma da parte dell’attuale proprietà – segna il passaggio da una fase in cui il calcio è stato al centro dell’interesse di investitori stranieri ad una fase nuova, in cui questo investimento si accresce, arrivando a produrre benefici e indotto per l’economia e il lavoro sul nostro territorio.

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È allora un progetto importante in sé, ma anche un esempio per una stagione in cui la Capitale torna a saper attrarre investimenti e torna a giocare un ruolo nella competizione tra città nelle sfide globali, economiche e culturali.

È uno degli obiettivi che ci siamo dati: recuperare l’immagine e la forza di Roma nel mondo, rispetto a quanto Roma è stata grande nella sua storia e a quanto saprà essere protagonista delle scelte e delle sfide del futuro.

Grandi progetti come quello legato ai Fori e al parco archeologico, la città della Scienza e la riqualificazione del Flaminio, la capacità di essere attrattore di grandi eventi, un’accelerazione dello sviluppo della mobilità alternativa e sostenibile, una nuova politica per rifiuti e ambiente.

Roma torna protagonista di scelte innovative, torna a meritare un primato italiano, torna ad attrarre e competere nel mondo.

È per questo che oggi è un giorno importante per la città e non solo per la squadra.

Autore dell'articolo: Ignazio Marino