Legge 40, oggi è un giorno importante per i diritti individuali in Italia

Oggi è un giorno davvero importante per il riconoscimento dei diritti individuali nel nostro Paese. La Corte Costituzionale ha infatti inferto l’ennesimo colpo, forse quello definitivo, alla legge 40 sulla procreazione assistita, dichiarando incostituzionale il divieto di fecondazione eterologa: la norma forse più simbolica dell’intero testo. Un testo dettato da ragioni puramente ideologiche, lontano dalle persone e dalla realtà, perché non considera le esigenze né la sofferenza delle coppie con problemi di fertilità; che non tiene conto della tutela della salute della donna e del bambino, e delle opportunità che la medicina offre oggi per rendere la nostra vita semplicemente migliore.
La classe dirigente che ha voluto la legge 40 da tempo arranca dietro ai progressi della scienza e all’evoluzione della società intera. Una miopia che, troppo spesso, ha spinto i cittadini italiani a cercare all’estero quei diritti che il proprio Paese gli nega. Trasformando libertà che dovrebbero essere di tutti, in privilegi per pochi.
Questa legge è il prodotto di una stagione cupa, in cui la politica italiana ha trattato in maniera ideologica e antiscientifica temi fondamentali per la vita di ciascuno di noi, legiferando in chiave liberticida, come in questo caso, o non legiferando affatto, come nel caso del riconoscimento delle unioni civili e dell’istituzione del testamento biologico, che in Italia tardano ancora ad arrivare.
La sentenza della Corte Costituzionale ribadisce la necessità di inaugurare una stagione nuova di confronto aperto e costruttivo con la scienza, che tuteli le libertà dell’individuo.
Politica e ricerca scientifica devono marciare di pari passo, per consegnare all’Italia una primavera dei diritti.

Autore dell'articolo: Ignazio Marino