IL MIO INTERVENTO ALL’ASSEMBLEA DI PARTE CIVILE

Roma, 7 febbraio 2016

Sono molto contento di vedere qui, con questo bellissimo logo di “Parte Civile – Marziani in
Movimento”, tante persone che di domenica mattina hanno deciso di dare il proprio tempo, la
propria intelligenza, la propria passione ai nostri beni comuni, alla nostra città. Per me è
davvero un’emozione essere qua, insieme a tutti voi. E ringrazio anche per averci telefonato,
non a me, ma ad Emilia [La Nave], che è la promotrice insieme a tanti di voi di questo
bellissimo incontro, Stefano Fassina, che ha voluto essere qui con noi questa mattina.

E mi fa piacere la sua presenza oltre ovviamente alla presenza di ciascuno di voi, che ho
cercato di salutare idealmente, e cercherò di farlo anche dopo, nelle prossime ore. Perché
mentre ascoltavo l’intervento iniziale di Emilia, alle idee, che mi hanno portato ad un certo
punto della mia vita a lasciare temporaneamente la sala operatoria, il mondo accademico e
impegnarmi in alcune battaglie civili, che ancora sono estremamente importanti. E purtroppo
ancora discusse come se fossero delle conquiste da raggiungere nel nostro Paese. Ed è per
quello che nel 2009 partecipai alla corsa per la segreteria del Partito Democratico. Perché
pensavo, e penso, che nel nostro Paese debba esistere una forza democratica in cui
riconoscere i nostri valori di cittadini, di cittadinanza attiva, di parte civile, di persone
che si riconoscono in un Paese e di una città.

Purtroppo, io lo devo dire da fondatore del Partito Democratico, da persona che addirittura
ha corso alla segreteria, oggi in quel Partito Democratico di Matteo Renzi, che ha come
Ministro dell’Interno il pupillo di Silvio Berlusconi io non mi riconosco.

Ma questo non significa che il Partito Democratico sia il Partito di Matteo Renzi. Il Partito
Democratico è il partito degli elettori che sostengono una forza democratica e di sinistra
nel nostro Paese. Una forza che purtroppo ha perso la lanterna della democrazia. E lo vediamo
anche in questi giorni. Noi in Campidoglio, pur conoscendo che per riconoscere le unioni di
persone che decidevano di non sposarsi essendo eterosessuali, oppure che non potevano avere
il riconoscimento della loro unione essendo omosessuali, abbiamo trascritto nell’ottobre del
2014 i matrimoni avvenuti all’estero. Ecco, io quando leggo che il Partito Democratico, il
partito che ho contribuito a fondare, e poi, sorrido un po’, anche il Movimento 5 Stelle di
Grillo, dicono che su questo tema lasceranno libertà di coscienza, dico che è imporre con la
propria volontà delle limitazioni alla libertà degli altri.

E vorrei che su questo riflettessero i tanti elettori del Movimento 5 Stelle e i tanti
elettori del Partito Democratico. Perché se vogliamo essere una forza civile dobbiamo sntire
he il faro nel nostro Paese non può che essere, essendo il nostro uno Stato laico e non
confessionale, non può che essere la Costituzione della Repubblica Italiana.

Io vorrei fare un intervento molto breve, con alcuni punti sui quali un movimento
straordinario come questo, un movimento che parte appunto dalle persone, dalle idee, che si
confronta, deve nelle prossime settimane, nei prossimi mesi essere molto vigile su alcune
questioni importanti. Una, ad esempio, è la questione della chiusura di Malagrotta.
Purtroppo, in una legge del nostro Paese, voluta dal governo Renzi, eesiste la possibilità
per la conferenza delle Regioni, che riunisce tutti i presidenti delle Regioni italiane, di
indicare i siti dove possano essere bruciati, inceneriti o gassificati dei rifiuti. E in
questo momento c’è il rischio che nella nostra Regione possa essere autorizzato con una
semplice indicazione della Giunta Regionale del Lazio di nuovo il sito di Malagrotta. Questo
non può essere accettato. Non può essere tollerato. E non è di sinistra una Giunta regionale
che non vuole autorizzare strumenti come ad esempio il raddoppio dell’incenerimento a
Colleferro, che rimarrebbe nella sfera pubblica, e vule invece trasferire ancora una volta
nella sfera privata il business dei rifiuti. Perché questa volta noi diremmo chiaramente chi
sono i responsabili di queste scelte.

Ho pensato anche a quanto abbiamo fatto per allontanare lo scempio dei camion bar da alcuni
dei luoghi più significativi della nostra città. E il fatto che in queste settimane oltre a
mettere il burka alle nostre statue il nostro governo [risate…] … beh, è così: hanno
messo il burka alla Venere Esquilina! Ma oltre ad avere fatto questo, e ovviamente i nostri
media italiani non hanno riportato ampiamente con l’apertura dei telegiornali della sera lo
sdegno degli altri Paesi. Perché i francesi ad esempio hanno detto: noi alla cena ufficiale
non versiamo Coca Cola, che ha lo stesso colore del vino. Noi versiamo vino francese. Ed è è
per quello che anche noi forse potremmo ambire forse ad un presidente del Consiglio che dica:
noi siamo italiani, abbiamo la nostra tradizione, ospitiamo volentieri tutti, ma auspichiamo
e vogliamo lo stesso rispetto che offriamo agli altri.

Bene, io credo che il fatto che sia stata autorizzata la possibilità di rimettere i camion
bar in alcuni dei nostri luoghi più importanti sia un errore grave, sia un altro degli
aspetti che segnalano il fatto che si vuole veramente andare incontro a una restaurazione che
il governo Renzi vuole nella nostra città. Io con dolore ho visto nelle ultime settimane
riapparire i caldarrostai da dove li avevamo tolti e addirittura a Piazza Navona ce n’è uno
che è seduto permanentemente accanto a Palazzo Braschi, un palazzo del Comune della nostra
città. E tutto questo con davanti quasi sempre una macchina della polizia municipale che non
se ne accorge. Perché non hanno quell’intuito investigativo che li porta a capire che
quell’allaccio abusivo alla corrente è abusivo. Cioé, dovremmo andare come cittadinanza
attiva a spiegarglielo e a incoraggiarli a rispettare la legge nella nostra città.

Quando sono diventato sindaco mi sono dato una priorità, giusta o sbagliata, che era quella
di risanare i conti. Adesso che i conti sono stati risanati è il momento degli investimenti.
Ma noi questo non lo possiamo lasciare a chi questa città l’ha utilizzata per i propri
vantaggi, per i propri interessi, per le proprie speculazioni, per le proprie rendite di
privilegio. Noi questo non lo possiamo fare.

E allora io credo che, come persone democratiche nell’animo, al di là delle nostre
appartenenze politiche, come persone di sinistra, io credo che dovremmo invitare il Partito
Democratico nella nostra città a rinunciare a delle primarie farsa. Perché le primarie sono
un impegno con un candidato e quell’impegno va sostenuto. Il Partito Democratico ha tradito
le primarie che si sono svolte nel 2013. E quindi io credo che un vero democratico non debba
andare a votare alle primarie del Partito Democratico qui a Roma. Per dare un segnale chiaro,
che noi sappiamo bene che cos’è la democrazia e sappiamo bene quando la democrazia viene
ferita o si tenta di ucciderla.

Nello stesso modo, credo che sia importante che proprio da riunioni bellissime come queste,
si possa iniziare a costruire una forza civica che possa esprimere una candidatura per il
sindaco della città di Roma alle prossime elezioni. E che i partiti che vogliono in qualche
modo sostenere quella forza civica che rappresenta la maggior parte dei cittadini della
nostra città rinuncino con umiltà dopo quello che è accaduto ai loro simboli e si uniscano a
questa forza civica.

Buon lavoro e grazie per la vostra straordinaria partecipazione. Grazie.

Autore dell'articolo: Ignazio Marino