“Il Foro di Augusto 2000 anni dopo”

Oggi nella Sala delle Bandiere del Campidoglio abbiamo presentato un progetto che mi riempie di orgoglio e che ha l’obiettivo di valorizzare e far rinascere, in occasione dei duemila anni dalla morte di Augusto, i resti del Foro a lui dedicato.

Da lunedì 21 aprile, infatti, in occasione del 2767° Natale di Roma partirà il progetto “Foro di Augusto. 2000 anni dopo”   ideato e curato dal Piero Angela e Paco Lanciano con la storica collaborazione di Gaetano Capasso e durerà fino ad ottobre 2014.

L’anniversario della morte di Augusto rappresenta una importante occasione per far conoscere al grande pubblico, alle romane e ai romani, e ai tantissimi turisti che ogni giorno visitano le bellezze della nostra città, il contributo che Augusto seppe imprimere all’urbanistica e al tessuto cittadino. Tutti noi quando pensiamo alla grandezza del primo imperatore di Roma pensiamo al Mausoleo, all’Ara Pacis, al Foro e al Teatro Marcello. Segni indelebili di una città che ancora oggi possiamo respirare in tutta la sua magnificenza.

La ricorrenza del bimillenario rappresenta, quindi, una grande occasione per valorizzare a livello mondiale lo straordinario patrimonio artistico e storico che abbiamo la fortuna di avere. La sfida che ci siamo posti è quella di far vivere la cultura e renderla accessibile a più persone possibile.  Perché l’arte e la cultura fanno parte del dna della nostra città, e ne rappresentano una importante leva economica, in grado di attrarre visitatori da tutto il mondo. Saperla valorizzare permette di incrementare i flussi turistici e attrarre nella Capitale investimenti che possano creare lavoro e contribuire al rilancio economico di Roma.

Il progetto del “Foro di Augusto. 2000 anni dopo” si inserisce pienamente nell’operazione di rilancio dell’immagine di Roma Capitale nel mondo, che questa amministrazione capitolina sta conducendo ad ampio raggio sin dal suo insediamento. Un’operazione inaugurata con il progetto di valorizzazione dell’area archeologica dei Fori Imperiali che mira alla creazione del parco archeologico più grande del mondo. La forza del progetto  l’ha ben spiegata – come sempre – il professor Piero Angela durante la conferenza stampa: si tratta di “una sfida e un impegno entusiasmante per la valorizzazione di un luogo unico al mondo. Per tutti noi, quando visitiamo un sito archeologico dove vediamo solo rovine, e’ difficile capire cosa c’é dietro, ma in realtà quei frammenti sono pieni di cose da dire e raccontare, ed e’ quello che cercheremo di fare”.  L’intenzione del progetto, “realizzato da un’ equipe di quasi 40 persone, e’ quello di restaurare il sito di Augusto tramite la luce, con le immagini che completeranno le parti mancanti delle strutture e metteranno in risalto quelle nascoste”

Il nostro patrimonio, unico al mondo per vastità e varietà, deve essere considerato alla stregua di un tesoro, da cui ottenere un ritorno economico. Perché si tratta del nostro petrolio, e dei nostri diamanti. La sostenibilità economica e l’appetibilità per i visitatori devono essere i due cardini da seguire. L’uno al servizio dell’altro, indissolubilmente collegati. 

Uno degli aspetti più innovativi del progetto di ricostruzione del Foro di Augusto è la capacità di unire innovazione tecnologica, una rievocazione storica coinvolgente storica e il rigore scientifico della ricostruzione fedele di un’epoca e della storia. Il tutto nel massimo rispetto del sito archeologico.

L’altro aspetto innovativo e a cui tengo molto è che questo progetto sarà a costo zero per l’amministrazione. Zètema Progetto Cultura -fa un investimento iniziale, del quale rientrerà pienamente con gli incassi dei biglietti venduti. La capacità di autosostegno aggiunge quindi ulteriore valore all’iniziativa.

È questa la strada da seguire per rendere Roma un laboratorio culturale, un polo di attrazione e restituirle il prestigio che merita sulla scena internazionale.

Dal 21 aprile facciamo un passo in più nella direzione di rendere i Fori fruibili dai turisti anche la notte. Una data significativa che coincide con il Natale di Roma. Un sogno che coltivo da tempo e che spero non resterà tale ancora a lungo. Il prossimo tassello sarà quello di avere una illuminazione spettacolare e visite che possano coinvolgere tutta l’area archeologica per i tanti che vengono da ogni parte del pianeta. Ci prepariamo a una fase due del progetto vasto dei Fori Imperiali per realizzare il parco archeologico più grande del pianeta. Inoltre, a breve ci occuperemo di rifare il manto stradale delle parti dell’ Appia Antica ancora percorribili dai mezzi privati; ridurremo la velocità di transito in quelle zone e abbiamo altri progetti per rendere più facilmente collegabili per i turisti l’ Appia Antica con l’area archeologica attorno al Colosseo.

Autore dell'articolo: Ignazio Marino